Narra la leggenda che un cavaliere chiamato Don Quinones, volendo emergere agli occhi di una donna di cui era follemente innamorato, inventò l'usanza del Passo d'Onore sul Cammino di Santiago: Quinones affrontava in singolar tenzone chi accettava la sua sfida, e imponeva un pegno di beneficienza e un giuramento di fedeltà al Cammino a chi non riusciva a batterlo. Un uomo alle prese con la Passione, con l'Amore, per prima cosa pensa ad inventarsi un'impresa. Ed ha ragione!
Non è mai salubre, per il Guerriero, disgiungere il Combattere dall'Amare. Innanzi tutto perché l'una cosa senza l'altra diventa immediatamente sterile e chiusa su se stessa, e demotivata: un ipotetico uomo che ami soltanto, sarebbe un tedioso lattante; un uomo che lotti solamente, sarebbe una macchina distruttiva senza ragion d'essere. Ma non si tratta solo di un imperativo, "non separarli", è anche e soprattutto un fatto, cioè non sono separate queste due funzioni: anche fisiologicamente, l'ormone che media l'Aggressività, il Testosterone, media anche l'impulso sessuale maschile e la sensibilità della donna al contatto con un uomo attraente. Non è soltanto 'selezione naturale', termine genericamente usato per bollare la Natura come un mondo crudele e incivile: no no, è la Poesia della Natura, tutto qui. Ossia, in Natura Amare e Lottare sono effettivamente collegati, specialmente nel maschio se intendiamo queste due funzioni all'attivo. In generale per entrambi i sessi, comunque l'esperienza dell'Amore si correla con l'azione di sostanze capaci di rendere non solo euforici, ma anche resistenti al freddo e alle ferite, e di percepire la Realtà in un modo nettamente migliore. L'ancestrale immagine del Cavaliere che combatte per la sua Dama, è un archetipo intrinseco ai nostri più profondi istinti, bisogni e sentimenti: non ci sono discussioni, l'Uomo è nella sua essenza colui che protegge la sua Donna, colui che ispirato da lei inventa imprese, muove conquiste, cerca di dimostrare all'Universo quello che cerca di dimostrare a lei, in fondo: che lui ha valore, che è un intrepido, che combatte per lei. Questo è essere Uomo. Naturalmente anche una donna può essere guerriera, ovvio: la madre che combatte per i figli, ad esempio: parlo di "Dama" anche per intendere ciò che in noi è Anima e parlo di "Guerriero" per tutto ciò che in noi è Spada. Magari accade che un padre lotti per il figlio, o che una donna lotti per la sorellina minore: anche lì c'è una parte tenera che viene protetta da una parte forte. Ma in ogni caso, Amare e Lottare sono tutt'uno nella Via del Cavaliere. Il Guerriero, a parte quando lotta per una necessità occasionale, in generale combatte per dimostrare, in buona parte: dimostrare alla propria amata di essere un uomo di valore; dimostrare a se stesso di saper combattere per un sogno; dimostrare al nemico che a prescindere dall'esito dello scontro, sul campo di battaglia camminerà un Uomo, non un essere meschino (l'abbiamo visto anche nel post precedente, quello sul codice fra guerrieri e il Valore). La dama deve sapere che il cavaliere mette in gioco le sue doti (forza, inventiva, coraggio, tenacia, intelligenza, passione, abilità e qualsiasi dono l'eroe abbia: ognuno ha i suoi talenti e il suo stile) per lei, per difenderla, per conquistarla o liberarla. E non è un capriccioso pretendere di lei, ne' una servitù di lui: è quando anzi, si incontrano due vocazioni naturali: quella della dama di amare un valoroso, e quella del guerriero di battersi per lei. Davanti all'amata, il Guerriero sente una voce dirgli: "Allora, stai pensando a stupidaggini, o ricordi che c'è un Mondo da conquistare per essere l'eroe di lei? Lei potrebbe guardarti domani, e desiderare un Sogno. Quale spettacolo inventerai allora? Non senti l'urgenza di essere un uomo migliore per lei? Avanti, che aspetti?". E' la voce di Eros, è la voce della Vocazione di ogni Guerriero ispirato.
Non è mai salubre, per il Guerriero, disgiungere il Combattere dall'Amare. Innanzi tutto perché l'una cosa senza l'altra diventa immediatamente sterile e chiusa su se stessa, e demotivata: un ipotetico uomo che ami soltanto, sarebbe un tedioso lattante; un uomo che lotti solamente, sarebbe una macchina distruttiva senza ragion d'essere. Ma non si tratta solo di un imperativo, "non separarli", è anche e soprattutto un fatto, cioè non sono separate queste due funzioni: anche fisiologicamente, l'ormone che media l'Aggressività, il Testosterone, media anche l'impulso sessuale maschile e la sensibilità della donna al contatto con un uomo attraente. Non è soltanto 'selezione naturale', termine genericamente usato per bollare la Natura come un mondo crudele e incivile: no no, è la Poesia della Natura, tutto qui. Ossia, in Natura Amare e Lottare sono effettivamente collegati, specialmente nel maschio se intendiamo queste due funzioni all'attivo. In generale per entrambi i sessi, comunque l'esperienza dell'Amore si correla con l'azione di sostanze capaci di rendere non solo euforici, ma anche resistenti al freddo e alle ferite, e di percepire la Realtà in un modo nettamente migliore. L'ancestrale immagine del Cavaliere che combatte per la sua Dama, è un archetipo intrinseco ai nostri più profondi istinti, bisogni e sentimenti: non ci sono discussioni, l'Uomo è nella sua essenza colui che protegge la sua Donna, colui che ispirato da lei inventa imprese, muove conquiste, cerca di dimostrare all'Universo quello che cerca di dimostrare a lei, in fondo: che lui ha valore, che è un intrepido, che combatte per lei. Questo è essere Uomo. Naturalmente anche una donna può essere guerriera, ovvio: la madre che combatte per i figli, ad esempio: parlo di "Dama" anche per intendere ciò che in noi è Anima e parlo di "Guerriero" per tutto ciò che in noi è Spada. Magari accade che un padre lotti per il figlio, o che una donna lotti per la sorellina minore: anche lì c'è una parte tenera che viene protetta da una parte forte. Ma in ogni caso, Amare e Lottare sono tutt'uno nella Via del Cavaliere. Il Guerriero, a parte quando lotta per una necessità occasionale, in generale combatte per dimostrare, in buona parte: dimostrare alla propria amata di essere un uomo di valore; dimostrare a se stesso di saper combattere per un sogno; dimostrare al nemico che a prescindere dall'esito dello scontro, sul campo di battaglia camminerà un Uomo, non un essere meschino (l'abbiamo visto anche nel post precedente, quello sul codice fra guerrieri e il Valore). La dama deve sapere che il cavaliere mette in gioco le sue doti (forza, inventiva, coraggio, tenacia, intelligenza, passione, abilità e qualsiasi dono l'eroe abbia: ognuno ha i suoi talenti e il suo stile) per lei, per difenderla, per conquistarla o liberarla. E non è un capriccioso pretendere di lei, ne' una servitù di lui: è quando anzi, si incontrano due vocazioni naturali: quella della dama di amare un valoroso, e quella del guerriero di battersi per lei. Davanti all'amata, il Guerriero sente una voce dirgli: "Allora, stai pensando a stupidaggini, o ricordi che c'è un Mondo da conquistare per essere l'eroe di lei? Lei potrebbe guardarti domani, e desiderare un Sogno. Quale spettacolo inventerai allora? Non senti l'urgenza di essere un uomo migliore per lei? Avanti, che aspetti?". E' la voce di Eros, è la voce della Vocazione di ogni Guerriero ispirato.
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