mercoledì 31 marzo 2010

Il Valore e il codice d'onore fra guerrieri: una cosa da comprendere bene

Siamo nei giorni dal 31 Marzo al 5 Aprile, i giorni dell'Arcangelo Sitael, Angelo dei Soldati e dei valori dell'onestà guerriera. Tutto ciò merita un articolo.
La Via del Guerriero non vanta necessariamente la legge del più forte, ma la legge del più valoroso, il che è diverso. Il Guerriero valoroso esprime la sua qualità in vari modi, e a seconda dei contesti: ad esempio qualcuno può dire che il Valore risiede nell'affrontare il nemico ad armi pari e senza trucchi. E' vero, certamente: Ettore accetta il duello con Achille quando potrebbe farlo uccidere tramite gli arcieri, e quando Achille nel film Troy si toglie l'elmo, lo fa anche lui; ma in realtà il principio di 'armi pari' non è l'unica forma di onore, o valore: non sempre è possibile affrontare ad armi pari il nemico, anzi, in genere gli eroi affrontano anche nemici ad armi impari, a volte massacrandone molti contando proprio su doni speciali come l'invulnerabilità (il Corvo, Ercole, Achille) o i superpoteri (Superman e i vari supereroi). Il fatto è che l'Eroe non è mai vigliacco, tiene il cuore sgombro da bassezze, è fedele ai sentimenti, e in caso di scontro aperto e leale è sempre pronto. Mathayus, il Re Scorpione, è all'inizio del film un assassino mercenario, ma non è soltanto quello: in caso di scontro a viso scoperto, si rivela coraggioso e potente, e diviene Re. La differenza fra l'uomo valoroso e l'uomo vile quindi, non è tanto in quello che fanno contestualmente, ma nell'animo nobile che rivelano in ogni cosa. Anche colpire i deboli non è vigliaccheria, se i deboli sono malvagi e potenzialmente pericolosi: l'Eroe può colpire anche i deboli, se si tratta di deboli infami (come spesso sono i vigliacchi, gli aggressori di donne, o coloro che offendono i bambini). Ma l'Eroe non colpirà mai un innocente. E non colpirà soltanto i deboli, tremando davanti ai forti. Questa è una grossa differenza fra eroe e codardo. E non colpirà mai il nemico in uno stato di profonda prostrazione emotiva, o giustificabile sofferenza. L'Eroe non tradisce il cuore, questo è il punto. Il resto sono situazioni varie. Inoltre, il codice d'onore fra guerrieri serve per dimostrare coraggio, per dar modo a chi ha valore di dimostrarlo: uno scontro leale dà modo anche al più debole di manifestare quelle qualità di dignità e forza irriducibile che, laddove la forza fisica è soverchiante, possono attestare comunque il valore di chi si batte coraggiosamente. Un comune denominatore di tutte le azioni valorose è il rifiuto netto della codardia, della bassezza, del dimostrarsi meschini e traditori. Il Valore, in definitiva, è fare ogni cosa nella maniera più nobile e coraggiosa, sulla base di un sentimento buono, potente e sincero.

lunedì 29 marzo 2010

Amare e Lottare




Narra la leggenda che un cavaliere chiamato Don Quinones, volendo emergere agli occhi di una donna di cui era follemente innamorato, inventò l'usanza del Passo d'Onore sul Cammino di Santiago: Quinones affrontava in singolar tenzone chi accettava la sua sfida, e imponeva un pegno di beneficienza e un giuramento di fedeltà al Cammino a chi non riusciva a batterlo. Un uomo alle prese con la Passione, con l'Amore, per prima cosa pensa ad inventarsi un'impresa. Ed ha ragione!
Non è mai salubre, per il Guerriero, disgiungere il Combattere dall'Amare. Innanzi tutto perché l'una cosa senza l'altra diventa immediatamente sterile e chiusa su se stessa, e demotivata: un ipotetico uomo che ami soltanto, sarebbe un tedioso lattante; un uomo che lotti solamente, sarebbe una macchina distruttiva senza ragion d'essere. Ma non si tratta solo di un imperativo, "non separarli", è anche e soprattutto un fatto, cioè non sono separate queste due funzioni: anche fisiologicamente, l'ormone che media l'Aggressività, il Testosterone, media anche l'impulso sessuale maschile e la sensibilità della donna al contatto con un uomo attraente. Non è soltanto 'selezione naturale', termine genericamente usato per bollare la Natura come un mondo crudele e incivile: no no, è la Poesia della Natura, tutto qui. Ossia, in Natura Amare e Lottare sono effettivamente collegati, specialmente nel maschio se intendiamo queste due funzioni all'attivo. In generale per entrambi i sessi, comunque l'esperienza dell'Amore si correla con l'azione di sostanze capaci di rendere non solo euforici, ma anche resistenti al freddo e alle ferite, e di percepire la Realtà in un modo nettamente migliore. L'ancestrale immagine del Cavaliere che combatte per la sua Dama, è un archetipo intrinseco ai nostri più profondi istinti, bisogni e sentimenti: non ci sono discussioni, l'Uomo è nella sua essenza colui che protegge la sua Donna, colui che ispirato da lei inventa imprese, muove conquiste, cerca di dimostrare all'Universo quello che cerca di dimostrare a lei, in fondo: che lui ha valore, che è un intrepido, che combatte per lei. Questo è essere Uomo. Naturalmente anche una donna può essere guerriera, ovvio: la madre che combatte per i figli, ad esempio: parlo di "Dama" anche per intendere ciò che in noi è Anima e parlo di "Guerriero" per tutto ciò che in noi è Spada. Magari accade che un padre lotti per il figlio, o che una donna lotti per la sorellina minore: anche lì c'è una parte tenera che viene protetta da una parte forte. Ma in ogni caso, Amare e Lottare sono tutt'uno nella Via del Cavaliere. Il Guerriero, a parte quando lotta per una necessità occasionale, in generale combatte per dimostrare, in buona parte: dimostrare alla propria amata di essere un uomo di valore; dimostrare a se stesso di saper combattere per un sogno; dimostrare al nemico che a prescindere dall'esito dello scontro, sul campo di battaglia camminerà un Uomo, non un essere meschino (l'abbiamo visto anche nel post precedente, quello sul codice fra guerrieri e il Valore). La dama deve sapere che il cavaliere mette in gioco le sue doti (forza, inventiva, coraggio, tenacia, intelligenza, passione, abilità e qualsiasi dono l'eroe abbia: ognuno ha i suoi talenti e il suo stile) per lei, per difenderla, per conquistarla o liberarla. E non è un capriccioso pretendere di lei, ne' una servitù di lui: è quando anzi, si incontrano due vocazioni naturali: quella della dama di amare un valoroso, e quella del guerriero di battersi per lei. Davanti all'amata, il Guerriero sente una voce dirgli: "Allora, stai pensando a stupidaggini, o ricordi che c'è un Mondo da conquistare per essere l'eroe di lei? Lei potrebbe guardarti domani, e desiderare un Sogno. Quale spettacolo inventerai allora? Non senti l'urgenza di essere un uomo migliore per lei? Avanti, che aspetti?". E' la voce di Eros, è la voce della Vocazione di ogni Guerriero ispirato.

sabato 27 marzo 2010

L'Onore: da "cedete lo passo" alle Leggi della Vita.





"L'Onore è una cosa che nessun uomo può darti e nessun uomo può toglierti. E' un dono prezioso che uno fa a se stesso. Le donne sono il cuore dell'Onore: rispettandole lo teniamo in vita. Non potete procurarvelo: crescerà dentro di voi e vi parlerà." - Liam Neeson in 'Rob Roy'

"Cedete lo passo" - dice Brancaleone incontrando un altro cavaliere in piena pianura, senza nessun apparente motivo fisico di dover passare uno alla volta; "D'onore non me ne intendo. Ma ve lo prometto. Non vi bacerà più finché non me lo chiederete." - dice Lancillotto. L'Onore è al centro di tutti i discorsi del samurai Katsumoto che in L'Ultimo Samurai esordisce proprio parlando di questa qualità.
Quante frasi sull'Onore! Onore orgoglioso, onore sì onore chissà.... Ma che cos'è l'Onore, e cosa significa oggi?
Non è l'onore finto dei mafiosi, o una vacua legge del più forte. Non è darwinismo spicciolo, e non è neanche un valore morale astratto. L'Onore è essere onesti col proprio cuore, col proprio istinto; è fare una cosa nel modo più vero, più forte, più autentico, e farla in modo che sia un simbolo, oltre che un'azione. Esistono dei princìpi, e si chiamano così perché prendono inizio da se stessi, sono valori ancestrali, intrinsechi alla Natura stessa e al cuore dell'uomo. Ci sono in Natura forze 'orizzontali', femminili, cicliche, armoniche, introverse, e forze 'verticali', aggressive, slanciate, ideali, mitiche, azioni che si fanno per istinto guerriero, per partito preso e per raggiungere il Mito: ci sono azioni che si fanno per sostentare la Vita, e azioni che si fanno per esaltarla. Un uomo può battersi per Onore: può battersi per una donna a prescindere da quanto lei sappia difendersi; un uomo può mantenere la parola data per principio, può rifiutare la viltà, perché come disse Nietzsche "Non i vostri peccati gridano vendetta, ma la meschinità che mettete nel compierli!". Un uomo può cercare la strada più autentica, più in linea con la sua vera natura, e questo richiede una grande onestà con se stessi, e un equilibrio fra aggressività e grandezza d'animo: lì, in quell'alchimia di Spada e Cuore, prende forma l'Onore.

La Spada del Cavaliere: arma e simbolo





Le Arti Marziali non sono un esclusivo appannaggio degli orientali: tutti i popoli hanno le loro arti marziali, chiunque abbia avuto o ha la necessità di combattere, dall'arciere cacciatore al sikh indiano, all'uomo della strada che impara a usare il coltello, tutte le culture hanno una loro più o meno profonda tradizione guerriera. Ovviamente, cambia la forma e il senso che si dà al combattere. L'uomo della strada avrà imparato istintivamente a gestire il coltello o i pugni, facendo a botte con avversari occasionali e spietati, mentre il samurai avrà trascorso ore del suo tempo a cercare il modo più perfetto di portare un fendente senza sprecare il minimo movimento e mantenendo una mente limpida e fluida, priva di distrazioni o inceppi: una non-mente (mushin). Fra i due corre un'ampia gamma di lottatori: come disse uno dei miei maestri di Aikido: "Credi che gli antichi Romani non sapessero fare una leva articolare al braccio? E' solo che non l'hanno chiamata Ikkiu e non ci hanno messo lo Zen.". Le tecniche e la forma sono questione di filosofia, di obiettivi e di stile: un guerriero che ha scelto la Via del Judo interpreterà la lotta diversamente da uno che ha imparato nel Tai Chi a combattere; un sikh armato di scimitarra si cimenterà in giravolte e virtuosismi ben diversi dai movimenti del cavaliere in armatura! Anche la loro filosofia di vita sarà in una certa misura diversa: ognuno deve scoprire il suo stile, talento e vocazione. Quindi non descriverò i vari approcci marziali (anche perché è un argomento da librone, non da blog!), ma parlerò in questo post della Spada come simbolo. Infatti una cosa su cui convergono tutte le tradizioni è proprio l'importanza della spada come metafora. Nel caso della Katana giapponese, l'attenzione della ricerca spirituale è quasi tutta sul combattere e sul come usare la spada, mentre nell'Arte della Spada Occidentale c'è sia uno studio tecnico e psicologico del combattimento, sia forme meditative, sia uno studio simbolico della forma dell'arma.
La Spada è fatta a croce: la Croce è simbolo ovviamente della fede Cristiana dei cavalieri, ma non solo: la Croce è ovunque un simbolo sacro, è la Croce dei Venti, dei Punti Cardinali, degli Assi dello Spazio, ed è anche la struttura portante dell'Albero della Vita cabalistico. Anche il Corpo umano è strutturato a croce, con testa, colonna e clavicole. La Spada, che infatti è anche simbolo dell'Asse del Mondo, l'Axis Mundi, ci ricorda noi stessi: la testa e il collo (pomolo e impugnatura) sono l'elemento di controllo e di equilibrio (il pomolo bilancia la lama), le clavicole e le spalle (la guardia) sono un elemento di protezione e di controllo anch'esse; e la lama, seguendo il parallelo con la spina dorsale, termina in una punta (il sacro) che è la parte più aggressiva e pratica. Noi certe forze della Psiche non possiamo tanto 'toccarle' facilmente, proprio come la lama: l'abilità del Guerriero è maneggiare la Spada così come vivere la propria Vita e la propria Anima, la propria Mente dando a ogni sua funzione il giusto ruolo. Anche le 3 Persone Divine sono Testa, Cuore e 'Scapole' dell'Universo: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo sono la Volontà-Potere, il Cuore-Sentimento e il Respiro-Circolazione dell'Energia: praticamente, fare il Segno della Croce non è solo un gesto di Fede Cristiana, ma è proprio un ricalcare i punti fondamentali della struttura vitale, e la Spada con la sua forma e natura, può esserne una grande e bella metafora. Del resto Artù diventa Re proprio estraendo una spada lucente da una roccia: estraendo cioè dalla Terra, dalla Pietra, dalla Materia e dal buio che racchiude una lama lucidata a specchio: egli così risveglia le forze occulte della Psiche e guarda in faccia se stesso (la lama come specchio). Quest'idea della lama-specchio è accennata anche nella Genesi, laddove si parla della Spada dei Cherubini "sfolgorante" dice la Bibbia. Ma anche si può leggere traducendo il termine ebraico, come "che gira su se stessa": la parola "lucente", "brillante", è anche usata per indicare lo specchio e il girare, dato che notoriamente lo specchio è lucido e gira le immagini. A guardia del Paradiso spade di fuoco, spade lucenti o anche spade che girano su se stesse le immagini, ossia specchi. Artù ha il coraggio di guardare in quella lama! In Oriente esiste pure una scienza divinatoria basata sul simbolismo delle varie parti della spada, ma non essendo diritta e a croce, la spada giapponese si presta meno palesemente a questa interpretazione esoterica. Poi c'è tutto ciò che la Spada ci insegna nel suo utilizzo: qui in effetti Oriente e Occidente si ritrovano in molti punti: essere abili con la Spada è arduo come essere abili con la Mente! Esiste una Scherma in ogni cosa: parlerò ampiamente di questo in dei post a parte, di come cioè gli stratagemmi e le tecniche guerriere possano essere applicate sapientemente anche a situazioni di vita concreta, di relazioni umane: la Scherma delle Parole. Ma questo è un altro argomento, e c'è tempo.

La franchezza del Guerriero


L'Antico Codice si formula sulla Spada. Perciò devo premettere cosa si intende qui per Guerriero, o per Via della Spada. Chi è un Guerriero? Nel panorama delle tradizioni, delle usanze delle culture, delle Arti Marziali, troveremo di tutto: troveremo il guerriero-pugile, il guerriero della strada, il guerriero prettamente militare, troveremo il pacifista che rifiuta a priori qualsiasi forma di violenza, l'antropologo che spiega il simbolismo della spada nelle varie culture o lo psicoanalista che parla delle armi come simbolo onirico, e anche lo spiritualista puro che ci dice che lo scopo della spada è non essere usata.
Qui in Antico Codice, per Guerriero invece intendo qualcosa di più intuitivo: Guerriero è chi si pone innanzi al proprio Destino con un'assoluta franchezza, essere un Io che si cimenta nell'avventura della Vita con coraggio.
Coraggio è una parola interessante, perché significa letteralmente "ampiezza di cuore": come tutte le parole che indicano un potenziale (voltaggio, amperaggio....), il Coraggio è quell'inestimabile qualità che permette di vivere l'Esistenza con le vele gonfie, con un ampio respiro, sogni audaci e ponendosi con la stessa dignità davanti al prossimo, all'Amore, al Male, alla Sorte o a Dio stesso. Questo è il Guerriero. E' l'Uomo della Natura, è l'Uomo Selvatico, in definitiva è un uomo libero. Nella tradizione delle Rune, la runa del Guerriero ad esempio è TYR (o anche Teiwaz): una freccia rivolta verso l'alto, stilizzata, ma anche una colonna che regge un tetto: il Guerriero non è soltanto la funzione aggressiva/difensiva della Psiche, ma è anche il perno su cui si regge la Società.
In questo blog parlerò di molte cose, dall'Astrologia ai Chakra agli Angeli alle Arti Marziali, ad argomenti di attualità, ma mi riferirò soprattutto alla mitologia del Guerriero. E siccome il simbolo del Guerriero è la Spada, due post saranno subito dedicati alla simbologia di quest'arma, e a qualcosa che è intrinsecamente correlata alla psiche guerriera: l'Onore.

venerdì 26 marzo 2010

Il forum di "Antico Codice"

Sono felice di creare questo blog, ispirato al già esistente gruppo di Facebook "Antico Codice": mi riferisco al codice dei cavalieri, al codice di Re Artù, a quella visione del Mondo e della Vita che concepisce l'Uomo come un essere Mitopoietico - ossia, portatore di una Leggenda Personale, di un senso mitico. Questa visione del Mondo ha nel Guerriero, nell'Eroe, nel Cavaliere, il suo apice. In un'epoca come la nostra, in cui ogni argomento viene condotto su un piano necessariamente razionalista e il più lontano possibile dalle suggestioni istintive, è fondamentale poter avere un contatto con il mondo del Mito, del Selvatico, con la Via degli Dèi e delle Passioni. Esistono delle Leggi, nell'Universo, e delle Forze che scorrono nell'Anima e in ogni cosa: queste Forze sono gli Dèi, gli Angeli, le nostre vocazioni e le nostre potenze interiori. L'uomo che resta fedele a queste Forze è vitale, è autentico, è portatore di un significato eterno. Che l'Essere Umano voglia vivere in un regno, in un bosco, in una città, nell'asfalto o nella sabbia, fra i computer o fra le palafitte, in ogni caso, finché ci sarà un Cavaliere con la spada affilata e il sapore dell'Amata nel cuore, la Leggenda del Mondo avrà svolgimento. Buona lettura!