sabato 29 ottobre 2011

Il Duello - regole

Noi fedeli all’Antico Codice sappiamo che le soluzioni barbariche hanno un doppio vantaggio: non sono trovate da ignoranti (in una visione molto fessa della Storia, lineare, dal più coglione al più evoluto solo col fattore Tempo! Una vera visione limitante, come se moderno equivalesse per forza a migliore), ma sono trovate ancestrali, tese a rendere onore all’Istinto e alle Leggi dell’Anima.
Contrariamente a quel che si può pensare, infatti, il Duello risponde ad un’esigenza psicologica nobilissima: quella di dirimere una contesa in un modo che è al contempo concreto e simbolico.
E va al Cuore, senza preamboli.
Oggi viviamo in un’epoca che più che civile, democratica o evoluta, è burocratica: se trovi tua moglie a letto con un altro, devi fare tutto un giro astruso: discussioni morbose sul rapporto con tua moglie, psicoterapia di coppia, esami di coscienza, litigarci o non litigarci, trasmissioni in TV che parlano per l’ennesima volta del tradimento, ecc.. Se uno ti dice “stronzo” c’è la denuncia per insulti, turpiloquio, tutta una tiritera di cavilli sui diritti della persona, la buona educazione, la privacy ecc.. E così di seguito.
Perché “siamo civilizzati”?
No, perché è roba burocratica, e perché al Moderno piace parlare a vuoto e non va al sodo.
L’uomo antico, invece, non stava a cavillare su valori strani: se trova sua moglie a letto con un tizio, sa benissimo che il punto della questione non è farsi un esame di coscienza sul rapporto, ma una bella catarsi simbolica. A lui non frega proprio niente di stare a sentire la terapia di coppia, ha le corna e vuole dare una lezione all’altro. Ha ragione? Ha torto? E chi lo sa. Vuole dimostrare qualcosa. Fosse pure con modalità rituali, puramente simboliche. In fondo, anche lo Sport è così.
Anche fra gli animali, i duelli fra maschi della stessa specie sono ritualizzati, raramente mortali.
So di essere provocatorio, ma intendiamoci: se fosse reintrodotto il Duello con armi finte (spade di gomma, pistole a pittura), puramente rituale, molti problemi, liti e fisime sarebbero risolte.
“E perché dovremmo affidare alla Violenza il Diritto?” – chiederà il legalitario;
“Perché le cose o le fai o non le fai!” – rispondo io – “Non è che puoi vivere senza responsabilità, difeso dietro valori astratti. Se ti sta sulle palle un nemico, assumiti rischio e sfida! E se perdi, hai perso. Boh, vendicati, riprovaci dopo un anno, allenati, basta che non rompi le palle con complicazioni varie e soprattutto che non maceri le tue emozioni da frustrato. Sii spontaneo! E poi attenzione: non è violenza, ma Valore, il che è nettamente superiore. Ѐ Istinto ed è Fare Anima.”

E vediamo quali sono le regole del Duello, perlomeno per come le ha redatte nel 1836 il Conte di Chateuvillard in un suo manuale cavalleresco per duellatori:

L’OFFESA

Uno ti offende. Per una serie di motivi e circostanze: magari ha dato della troia alla tua ragazza, o ti ha detto che non vali niente davanti a qualcuno a cui tieni, o boh, un qualsiasi insulto. Se ritieni di essere offeso al punto di esigere un duello, si dichiara la cosa.
E l’altro, bada bene, è liberissimo di non accettare.
Una nota interessante merita l’usanza famosa di sfidare menando in faccia il guanto, che indica il presentarsi a mano scoperta, cosa che facilita il leale riscontro di una ferita alla mano, sufficiente per l’esito di uno scontro al primo sangue. Indica pertanto lealtà e affrontarsi senza tema di graffi.

PREPARAZIONE

La lettera di sfida va consegnata massimo la sera stessa o l’indomani, dato che il duello per legge deva avvenire entro 48 ore dall’offesa. Si invia la missiva all’offensore, e si scelgono due testimoni, specialmente se il duello è di sciabola (per lo stocco basta spesso un testimone). Si sceglie appunto l’arma (Spada, Stocco, Sciabola o Pistola), e si comunica ora e luogo dell’incontro.
Se lo sfidato rifiuta, questo equivale ad un sottrarsi allo scontro, e sarà quello il verdetto annotato, con eventuali motivazioni: perché le sfide sono di varia entità e natura, e soprattutto lo sfidante e lo sfidato sono di varia natura. Esistono tanti modi di accettare o non accettare un duello: c'è la controsfida (cioè rifiutare il duello lanciando una diversa sfida); la resa (ammettere di aver torto o di aver paura); il disprezzo (snobbare la sfida reputandola indegna); e così via. L'Onore è una cosa che si misura col cuore, e un uomo può esprimerlo in varii modi.

PRESENTAZIONE

Ogni duellatore deve presentarsi puntuale con i suoi 2 testimoni, l’arma regolamentare (ispezionata dai testimoni) e farsi perquisire dimostrando di indossare una semplice camicia senza niente sotto, e abiti privi di insidie, protezioni e armi nascoste. Opporsi a questo, significa rifiutare il duello.
La presentazione, non deve durare più di 10 minuti, dacché non devono passare più di 10 minuti dall’orario pattuito, o comunque dall’incontro. Tutto è molto “a caldo”, nel Duello.

CONDIZIONI E REGOLE

Si stabilisce prima se il duello sarà al primo sangue o all’ultimo sangue: se cioè basterà un graffio o se sarà necessario un colpo “mortale” (vero o per finta che sia) per determinare l’esito del duello.
Per questo l’uniforme da Scherma è bianca: per mostrare subito il primo sangue.
Ѐ vietato
• mancare di rispetto alla parola data: se l’avversario chiede pietà per la famiglia, o chiede che il suo corpo venga lasciato ai suoi cari in caso di Morte, o se chiede di essere lasciato in pace dopo il duello comunque vada, o se pattuisce altro, e gli si dà la parola, è grave viltà mancare poi alla parola data;
• colpire l’avversario caduto, arreso, disarmato (se non fa parte di una tecnica subitanea, che disarma e colpisce insieme) o comunque inoffensivo;
• colpire alle spalle il vincitore mentre va via;
• colpire alle spalle l’avversario arreso che sta andandosene dichiarandosi sconfitto o ritirato;
• infrangere una condizione del duello: ad esempio, continuare a colpire dopo il primo sangue, o infliggere un colpo che era stato pattuito in partenza come basso, vietato o scorretto;
• infierire, come abbiamo detto, però è permesso ovviamente continuare a difendersi se il ferito reagisce contrattaccando irosamente: cioè, in quel caso sarebbe il ferito a non rispettare la regola.

ARMI

Le armi classiche da duello sono Spada, Stocco, Sciabola e Pistola.
Cioè una spada che taglia e trafigge (tipo medievale o giapponese o cinese, insomma una spada classica da cavaliere), una spada che agisce solo di punta (stocco), una che fende prevalentemente di taglio (sciabola) o la pistola (classicamente, quella a pietra focaia, a un sol colpo, o la Colt western). Se però i duellanti vogliono un’altra arma per motivi simbolici, anche bizzarra, come un bastone, un cucchiaio o qualsiasi altro strumento, devono pattuirlo e spiegarlo agli arbitri.

REGOLE PER LA PISTOLA

Con la pistola si può duellare in vari modi, rigidamente codificati, sempre a una distanza compresa fra i 15 e i 35 passi l’uno dall’altro. Ad esempio si può duellare DA FERMI (uno spara, e se non ha colpito l’altro o se quello è leggermente ferito e vuole rispondere deve attendere che l’altro spari).
Oppure AVANZANDO (a marchèr), o su LINEE PARALLELE, o secondo le regole del WEST battendosi su tempo e precisione, istintivamente, o dandosi le spalle per poi girarsi al comando dell’arbitro. In ogni caso, le regole (molto raffinate e raffinabili) vanno pattuite prima, eventualmente con condizioni ben precise che i duellatori dovranno accettare pena l’accusa di assassinio in caso di uccisione dell’altro fuori regolamento.

CONSIDERAZIONI FINALI

Oggi, il Duello nobilmente inteso non è contemplato dalla legge, ma potrebbe benissimo essere una forma sportiva: in fondo la legge accetta che due pugili si spacchino la faccia sul ring, spesso con gravi ripercussioni sulla Salute a lungo termine – perché non dovrebbe accettare che due si sfidino a colpi di spada di bambù, o di gomma, o di paintball? E lo farebbero con nobili regole romantiche.
Mica robetta.
Meditate gente! E sempre Forza, Amore e Onore!

3 commenti:

  1. Buongiorno,
    il mio nome è Ernesto, avrei un quesito da porre in merito, ma prima gradirei sapere se il blog è ancora operativo, grazie.
    Cordialmente,
    Ernesto

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  2. Se fosse ancora possibile sfidare a duello qualcuno per offesa ricevuta grave forse ci sarebbero in giro meno cretini pronti ad offendere e a minacciare per niente! Saluti, Vale.

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  3. Buongiorno, avendo constatata l'operatività del blog, sono qui a porre il mio quesito.
    So che la sfida a duello è proibita dalla legge italiana in qualsiasi forma, ma ciò vale anche anche per una sfida ad un confronto diretto a mani nude, cioè quindi senz'armi di sorta?
    Grazie,
    cordialmente,
    Ernesto

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