Oggi, sotto l'Angelo degli Sposi Mihael, e ovviamente con l'ispirazione del mio Angelo dei Paladini, come sempre, colgo l'occasione di parlare di un aspetto del rapporto Uomo-Donna. Nel film Il Primo Cavaliere, Lancillotto di fronte al permaloso contegno di Ginevra appena conosciuta, sentendosi accusare di averla offesa (per via di un complimento impudente), le ruba un bacio e commenta: “Ora, vi ho offesa.”. Ѐ così, amici: il Cavaliere deve confrontarsi con quest’arte, l’arte di essere ispirato dalla donna, votato all’Amore, servitore a suo modo della donna, ma ben centrato sulla propria posizione maschile – in modo da servire la donna “senza darle retta”. Ѐ un punto chiave dell’iniziazione virile: gli amici maschi mi capiranno se accenno alle prime timidezze con le donne! Quando sei ai primi anni del Liceo, o delle Medie, qualche tiro maldestro con le ragazze capita, non solo a chi è timido, ma in generale, fa parte dell’imparare di tutti:
- o fai troppo il galletto,
- o sei timido,
- o rinunci a corteggiare la più bella della classe pensando “non verrà mai con uno come me”, salvo poi vederla uscire per mano con un perfetto brutto, magari solo perché glielo ha chiesto!
- o ti fai scrupoli inutili;
- o pensi di essere stato stronzo per aver fatto soffrire una ragazza, e poi scopri che in realtà lei se la cava benissimo e diventa perfino amica della sua rivale;
insomma, tiri maldestri che ti insegnano qualcosa. E magari ricapiteranno anche in età diversa. Ma il più maldestro e frustrato di tutti è l’uomo che ‘dà retta’ a ciò che dice la donna, che prende a riferimento le sue parole, che prende alla lettera ogni cosa che lei dice. Può essere l’uomo che ci casca perché è intellettuale e ci tiene a non comportarsi da bruto, o uno che ha troppe amiche donne e rischia di sentire poco la “campana maschile”, o può essere uno che semplicemente si fida, prende alla lettera ciò che la donna dice. Quello è il più bisognoso di iniziazione. Può essere un soggetto, ma anche un piccolo archetipo, una parte di ogni uomo, che almeno una volta nella vita, capita a tutti di essere sfigati!
- Ѐ quello che a 16 anni credeva all’amichetta che parlava male del fighetto del gruppo (il poveretto le credeva, in realtà lei disprezzava per comprare);
- è quello che se lei dice “esco da una brutta storia, non voglio uomini” ci crede e non la corteggia;
- è quello che se lei dice “amo il tale”, si rassegna pensando “lei ama il tale”.
- Ѐ quello che si tiene le corna perché lei gli ha detto “l’amore è fiducia e io ho i miei spazi”.
Il malcapitato è frustrato due volte: una perché gli è andata male, e due perché oltretutto ha investito su una versione di se stesso che non lo ripaga: ha anche finto, per ottenere la sfiga!
Quest’uomo, quando capirà come funziona il gioco, o almeno ne afferrerà qualcosa, sentirà un grande senso di liberazione: inizierà a regolarsi sulla base dell’unica cosa che un uomo può garantire: il proprio desiderio di maschio, il punto di vista del maschio. Del punto di vista della donna, amico, impara a fregartene: sappilo, informati, rispettalo, ma che non sia il tuo. Lei fa la donna, lei se lo gestisce il suo ruolo, è nata per quello; tu fai quello che ti compete: mettici la tua testa, il tuo cuore, le tue palle. E vedrai come migliora la Vita! Non uscirai più, come facevi prima, portando per forza la donna artistica per musei fingendoti intellettuale, non asseconderai la femminista, non sarai l’ennesimo complimentoso con la bellissima (a meno che tu non lo voglia, s’intende); non penserai più che provarci significa mancarle di rispetto, e se non ci proverai sarà per altri motivi, un giuramento, un principio, ma non perché sia irrispettoso! Se lei si lamenterà che gli uomini sono rozzi, non ostenterai per forza quanto sei sensibile, perché saprai che distinguersi non significa essere “diverso dal maschio” ma anzi, ti distingui proprio se sai essere uomo! Col tuo stile, a modo tuo. Distinguiti con la tua mascolinità, non a dispetto di essa! Il Pierrot e il Cavaliere si distinguono entrambi: solo che il Pierrot si distingue DAGLI uomini; mentre il Cavaliere si distingue FRA gli uomini! E ovviamente, si distingue nettamente dal Femminile, altrimenti non potrebbe amare la donna. Magari, chissà, lei proprio conoscendo te, e vedendo che maschio non significa deficiente, ma tutta una serie di belle cose, si farà un’idea migliore. Se poi la principessa se la tira, pazienza. Byron disse che il suo segreto con le donne era “trattare le duchesse come serve, e le serve come duchesse” – è una provocazione, ma evidentemente viene da un uomo che sapeva il suo gioco. Di fronte alla frase “non so se uscire rovinerebbe la nostra amicizia”, o roba del genere, saprai cosa rispondere: tanto tu, lo so bene, per amicizia intendi l’amico con cui hai mangiato e bevuto e condiviso avventure, batoste, rialzate e risate, non lei che conosci da un mese e che si definisce amica perché ti ha aggiunto su Facebook, e fa storie per questo! Ma quale amicizia? Non farti rincoglionire, escici e baciala! Non sarai il consolatore leccaculo che le dà sempre ragione e che non fa che dirle "Sei meravigliosa, gli altri non ti capiscono, io sono quello che ragiona come te". Di fronte a “non sto più con lui ma lo amo ancora e quindi non me la sento di avere una storia” (fidati: iniziano a dirlo a 13 anni e a 50 ancora lo dicono), tu, finalmente risvegliato, potrai dire “Io a lui non lo conosco. Di sicuro parlo per me, e ti desidero, mi piaci, ho voglia di farti la corte”. Quando una donna dice "non voglio una storia", mente: ogni donna vuole l'Amore, vale sempre la pena di corteggiarla se ti piace! Gioca onestamente! Il resto è Destino, tu intanto fa’ la tua figura. Tutte le donne escono da una brutta storia. Tutte le donne hanno amato chi non dovevano. Tutte le donne ogni tanto stanno in crisi. Tutte le donne dicono di cercare il Principe Azzurro, o il Pirata, o l’Amico, o il Sensibile, o il Bello o il Brutto, ma quello è il carnevale delle loro fantasie, tu vesti il tuo. Tutte le donne dicono e non dicono. Ma anche, e soprattutto, tutte le donne vogliono un uomo che riveli carattere: su questo, sono tutte d’accordo. E fra tutte queste cose, questa è la più vera. E allora, sì che potrai servire la tua donna: perché il tuo “servirla” sarà la gentilezza del grande felino, e non la soggezione del timido.
Noi siamo qui, nell’arena del Torneo. Le donne sono sugli spalti. Il miglior modo di servirle è conquistarle, ogni Cavaliere lo sa.
- o fai troppo il galletto,
- o sei timido,
- o rinunci a corteggiare la più bella della classe pensando “non verrà mai con uno come me”, salvo poi vederla uscire per mano con un perfetto brutto, magari solo perché glielo ha chiesto!
- o ti fai scrupoli inutili;
- o pensi di essere stato stronzo per aver fatto soffrire una ragazza, e poi scopri che in realtà lei se la cava benissimo e diventa perfino amica della sua rivale;
insomma, tiri maldestri che ti insegnano qualcosa. E magari ricapiteranno anche in età diversa. Ma il più maldestro e frustrato di tutti è l’uomo che ‘dà retta’ a ciò che dice la donna, che prende a riferimento le sue parole, che prende alla lettera ogni cosa che lei dice. Può essere l’uomo che ci casca perché è intellettuale e ci tiene a non comportarsi da bruto, o uno che ha troppe amiche donne e rischia di sentire poco la “campana maschile”, o può essere uno che semplicemente si fida, prende alla lettera ciò che la donna dice. Quello è il più bisognoso di iniziazione. Può essere un soggetto, ma anche un piccolo archetipo, una parte di ogni uomo, che almeno una volta nella vita, capita a tutti di essere sfigati!
- Ѐ quello che a 16 anni credeva all’amichetta che parlava male del fighetto del gruppo (il poveretto le credeva, in realtà lei disprezzava per comprare);
- è quello che se lei dice “esco da una brutta storia, non voglio uomini” ci crede e non la corteggia;
- è quello che se lei dice “amo il tale”, si rassegna pensando “lei ama il tale”.
- Ѐ quello che si tiene le corna perché lei gli ha detto “l’amore è fiducia e io ho i miei spazi”.
Il malcapitato è frustrato due volte: una perché gli è andata male, e due perché oltretutto ha investito su una versione di se stesso che non lo ripaga: ha anche finto, per ottenere la sfiga!
Quest’uomo, quando capirà come funziona il gioco, o almeno ne afferrerà qualcosa, sentirà un grande senso di liberazione: inizierà a regolarsi sulla base dell’unica cosa che un uomo può garantire: il proprio desiderio di maschio, il punto di vista del maschio. Del punto di vista della donna, amico, impara a fregartene: sappilo, informati, rispettalo, ma che non sia il tuo. Lei fa la donna, lei se lo gestisce il suo ruolo, è nata per quello; tu fai quello che ti compete: mettici la tua testa, il tuo cuore, le tue palle. E vedrai come migliora la Vita! Non uscirai più, come facevi prima, portando per forza la donna artistica per musei fingendoti intellettuale, non asseconderai la femminista, non sarai l’ennesimo complimentoso con la bellissima (a meno che tu non lo voglia, s’intende); non penserai più che provarci significa mancarle di rispetto, e se non ci proverai sarà per altri motivi, un giuramento, un principio, ma non perché sia irrispettoso! Se lei si lamenterà che gli uomini sono rozzi, non ostenterai per forza quanto sei sensibile, perché saprai che distinguersi non significa essere “diverso dal maschio” ma anzi, ti distingui proprio se sai essere uomo! Col tuo stile, a modo tuo. Distinguiti con la tua mascolinità, non a dispetto di essa! Il Pierrot e il Cavaliere si distinguono entrambi: solo che il Pierrot si distingue DAGLI uomini; mentre il Cavaliere si distingue FRA gli uomini! E ovviamente, si distingue nettamente dal Femminile, altrimenti non potrebbe amare la donna. Magari, chissà, lei proprio conoscendo te, e vedendo che maschio non significa deficiente, ma tutta una serie di belle cose, si farà un’idea migliore. Se poi la principessa se la tira, pazienza. Byron disse che il suo segreto con le donne era “trattare le duchesse come serve, e le serve come duchesse” – è una provocazione, ma evidentemente viene da un uomo che sapeva il suo gioco. Di fronte alla frase “non so se uscire rovinerebbe la nostra amicizia”, o roba del genere, saprai cosa rispondere: tanto tu, lo so bene, per amicizia intendi l’amico con cui hai mangiato e bevuto e condiviso avventure, batoste, rialzate e risate, non lei che conosci da un mese e che si definisce amica perché ti ha aggiunto su Facebook, e fa storie per questo! Ma quale amicizia? Non farti rincoglionire, escici e baciala! Non sarai il consolatore leccaculo che le dà sempre ragione e che non fa che dirle "Sei meravigliosa, gli altri non ti capiscono, io sono quello che ragiona come te". Di fronte a “non sto più con lui ma lo amo ancora e quindi non me la sento di avere una storia” (fidati: iniziano a dirlo a 13 anni e a 50 ancora lo dicono), tu, finalmente risvegliato, potrai dire “Io a lui non lo conosco. Di sicuro parlo per me, e ti desidero, mi piaci, ho voglia di farti la corte”. Quando una donna dice "non voglio una storia", mente: ogni donna vuole l'Amore, vale sempre la pena di corteggiarla se ti piace! Gioca onestamente! Il resto è Destino, tu intanto fa’ la tua figura. Tutte le donne escono da una brutta storia. Tutte le donne hanno amato chi non dovevano. Tutte le donne ogni tanto stanno in crisi. Tutte le donne dicono di cercare il Principe Azzurro, o il Pirata, o l’Amico, o il Sensibile, o il Bello o il Brutto, ma quello è il carnevale delle loro fantasie, tu vesti il tuo. Tutte le donne dicono e non dicono. Ma anche, e soprattutto, tutte le donne vogliono un uomo che riveli carattere: su questo, sono tutte d’accordo. E fra tutte queste cose, questa è la più vera. E allora, sì che potrai servire la tua donna: perché il tuo “servirla” sarà la gentilezza del grande felino, e non la soggezione del timido.
Noi siamo qui, nell’arena del Torneo. Le donne sono sugli spalti. Il miglior modo di servirle è conquistarle, ogni Cavaliere lo sa.
Sono capitata qui per puro caso. Ho letto solo questo post e non mi posso trattenere dal dirtelo: Hai capito tutto!!! Mi sorge quasi il dubbio che a scrivere sia una donna, di quelle consapevoli, però. Se invece sei un uomo, COMPLIMENTI, sei geniale!
RispondiEliminaCiao "Anonimo", il Caso non esiste: l'ho scritto nel post sul Destino! Grazie, no no, non sono affatto una donna, sono un uomo 26enne. Piacere, Antares Yelahiyah. E tu sei?
RispondiEliminama come ogni altro uomo anche tu farai ciò che la tua donna t'impone... nn sono lo stesso anonimo... ma uomini cn carattere nn esistono!!
RispondiEliminaCara "Anonima II", lascia che sia l'uomo stesso a stabilire quando, come e in che stile ha carattere. Non possiamo farcelo a direttive vostre, se no non è spontaneo.
RispondiEliminacavaliere, la donna ti fa sempre fare quello che tu vuoi facendoti credere che nn sia così.... questo post mi ricorda qlc... e nn mi piace...
RispondiEliminaForse hai scritto male il primo concetto, Cavalli'!
RispondiEliminaNon posso che quotare il post. Il mio uomo credo lo condividerebbe in toto,visto che "mi serve" e "non mi dà retta" ormai da otto anni.
RispondiEliminaChe dire? Funziona.
E per un semplice motivo: perché lui è un uomo, non un anemico surrogato del genere maschile.
AD
RispondiEliminaE' una visione che mi piace molto, davvero.
RispondiEliminaArtemisia
mi puoi scrivere tutta la storia da quando fu rapito?gz
RispondiEliminaQuale storia?
RispondiEliminaMi si perdoni l'intrusione.
RispondiEliminaUna visione del genere è sicuramente affascinante, e ha tra l'altro il pregio di sottolineare alcuni "vizi" tipici di noi donne, ma secondo me non è priva di rischi. Tra cui quello di cancellare un tratto tipico del cavaliere: il rispetto della donna.
Mi spiego meglio. Credo lei ricordi bene quell'episodio di "Perceval" di Chretien de Troyes in cui il giovane Parsifal, appena uscito dal castello materno, vede per caso una damigella, e le chiede di baciarlo. Lei rifiuta, ama un altro uomo: Parsifal non se ne cura e la bacia a forza, strappandole perfino l'anello. Gravissima infrazione del codice cavalleresco, che prescrive prima di tutto di onorare (i.e. rispettare) la donna, come aveva detto a Parsifal già sua madre, "Chi non onora la donna, onore non ha". Infatti, più tardi, quando incontrerà Biancofiore, Parsifal cercherà di meritare l'amore di lei con le sue imprese, non di pretenderlo, lasciandole sempre il privilegio di dire di sì o di no.
Certamente.
RispondiEliminaE chi ha mai parlato di violentarle?
0:-)
Non parlavo necessariamente di violenza, ma credo converrà anche lei in quanto psicologo che il "non dar retta" alla donna può anche rischiare di sfociare nell'imposizione della propria volontà, anche in campo amoroso.
RispondiEliminaIn questa accezione, "non dar retta" vuol dire soprattutto uscire dal pensiero "al femminile" e non prendere a riferimento personale il punto di vista femminile, bensì centrarsi sulla propria natura di Uomo.
RispondiEliminaPeraltro, sto scrivendo giusto in questi giorni un articolo proprio sulla condotta con le donne.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMa grazie!
RispondiEliminaDono del Cielo, beh Antares è una stella, quindi ad hoc!
Allora leggi anche il mio post sul Gentiluomo, appena lo trovo te lo linko 0:-)
Eccolo:
RispondiEliminahttp://anticocodice.blogspot.it/2010/06/cavaliere-e-gentiluomo.html