lunedì 26 aprile 2010

Il Duello - introduzione





Per comodità, distinguamo fra Combattimento e Duello: nel Combattimento in generale, due individui si affrontano per svariati motivi; nel Duello, l'attenzione è più incentrata su una questione d'Onore, e sul Giudizio delle Armi, cioè stabilire con un leale duello come va a finire una complicata questione. Per l'uomo antico, alcune questioni si vivono attraverso un cimento personale. Per l'uomo civilizzato può sembrare selvaggio, ma alla base del Duello c'è un concetto molto semplice: in Natura, l'aggressività fra maschi è ritualizzata, e rispetta un Codice ancestrale. Non si tratta di eliminare fisicamente l'avversario: è questa idea, è pensare che il Duello serva a uccidere, che è rozza e testimonia la superficialità del pensiero modernista. Non si tratta di uccidere, ma di mettere a confronto, in un cimento leale, due anime: entrambi, praticando il Buon Combattimento, mettono in campo la loro virilità e la loro audacia, ed è un comunicare fra uomini. Un tempo, se tua moglie ti aveva tradito, potevi duellare. Non c'è bisogno di uccidere l'avversario, è sufficiente una prova fisica e di Coraggio in generale. Le contese sarebbero molto più sane se a dirimerle fosse l'Onore, non quello finto e crudele dei criminali, ma quello autentico, simbolico: l'uomo che subisce un reato, l'uomo che viene tradito, dovrebbe avere, per la mentalità degli Antichi, sia un aiuto legale (la Legge che decide per principio sociale chi ha torto) ma anche la possibilità di affrontare l'avversario cimentandosi individualmente. Il che per l'uomo è essenziale. Vale a dire: "Mi sta bene che la Legge giustamente tutela chi non arreca danno alla società, ma io voglio anche un gesto simbolico: voglio battere chi mi ha oltraggiato in un singolar tenzone, per sottolineare personalmente il mio valore.". Del resto, molti si affrontano: si affrontano gli atleti, si affrontano i politici, tutti si scontrano: perché non duellare per una donna? E il Duello ha regole precise, da concertarsi prima.

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