giovedì 22 novembre 2012

Le vere ragioni dell'omofobia religiosa: al di là delle superficialità dei buonisti

Quanto si parla dell’omofobia?
Quanto è ricorrente l’argomento nella cultura odierna?
Decisamente tanto.
In questa epoca, infatti, il livello di omofobia è ai minimi storici, checché ne dica l’Arcigay, ma il punto è che se ne parla. In altre epoche e civiltà, infatti, sia che ci fosse più tolleranza (antica Grecia), sia che la cosa non fosse proprio considerata, di fatto dell’argomento “omosessualità e omofobia” si è discusso meno che oggi, qui.
Certo la cosa è confusa: a cominciare dal termine improprio che la designa.
“Omofobia”, tecnicamente, significa “paura del simile”, il che non c’entra granché: se si volesse dire “odio per l’omosessuale”, si dovrebbe dire qualcosa come “miso-omoerotismo”.
E poi ci sono altri equivoci e luoghi comuni: ad esempio, l’omofobia della Chiesa.

Ѐ un equivoco simile a quello sulla caccia alle streghe: così come pochi sanno che il record dei roghi di streghe spetta ai Protestanti, e non ai Cattolici, allo stesso modo pochi sanno che non spetta al Papa il record dell’omofobia. Infatti non è il Cattolicesimo a opprimere la gente per sport, coi suoi tabù bonari e quasi mai rispettati, ma in verità tutte le principali religioni hanno dei tabù e delle regole sessuali. A cominciare dal Buddhismo, che è una Via molto severa, a dispetto dell’antinomia “Papa Bigotto VS Dalai Lama Figo”: proprio il Dalai Lama ha recentemente ribadito il suo deciso “no” all’omosessualità. E parliamo degli “alternativi” buddhisti! Se poi parliamo dell’Islam, il divieto è ancora più inequivocabile e perpendicolare.
La cultura moderna blatera di varie cose, ed è ora di spiegare una volta per tutte PERCHE’ le religioni e le tradizioni antiche sembrano avercela con l’omosessualità.
Perché in effetti, a spiegarlo non sono due-tre esaltati nazisti: il teorico sull’omofobia non è certo Svastichella, ma ci sono varie teorie che spiegano per quali motivi le tradizioni sono prevenute sull’argomento: dalle scuole esoteriche del passato, alla Psicoanalisi.
Insomma, fra i due litiganti, è ora che le tradizioni si rimbocchino le maniche e dicano:

“Ragazzi, allora: adesso ve la spieghiamo noi”.

Cominciamo da un punto fondamentale:
Le leggi delle Tradizioni spirituali non sono comandi, ma Leggi di fatto.

Ѐ importante distinguere queste due cose: una scuola spirituale, come può essere il Buddhismo, il Cristianesimo, o la scuola dei Misteri Egizi, o la Torah, e così via, non dà ordini: esprime leggi di Natura. Se io dico “l’incudine sul piede fa male”, non è in atto un’oppressione del diritto di darti l’incudine sui piedi: semplicemente, ti sto dicendo che funziona così. Puoi anche provare. Liberissimo. Sta di fatto che, ad una distanza di un metro, nell’impatto ferro-piede, vince il ferro!
Considerare le regole tradizionali delle ingiuste ed astratte bigotterie, è tipico dell’ignoranza progressista, che da sempre poggia su basi culturali discutibili, e su un totale (e tabuista) rifiuto della saggezza antica. Ne è un esempio il Comunismo, che vorrebbe buttare al cesso millenni di Sapienza ancestrale bollando le religioni come “oppio dei popoli”, tout court.

 Detto questo, ora vi spiego punto per punto che cosa gli antichi criticavano dell’omosessualità:
1 – L’intrinseco “disordine” della cosa:
Il Papa e il Dalai Lama hanno parlato di “intrinseco disordine”, cioè secondo loro il sesso gay è di per sé qualcosa di energeticamente scomodo e malposto. Questo non significa che si debba perseguitare chi lo fa: significa solo che non è salubre, così come tante al tre cose, come ad esempio bere superalcolici, o camminare sulle mani, o nutrirsi sempre e solo via flebo anziché per bocca.
Non esiste un comandamento che dice di non camminare sulle mani. Però non si sa perché dovresti farlo – questo dice il religioso. Tecnicamente, “puoi” fare quello che vuoi.
Anzi, esistono delle Vie spirituali “della mano sinistra”, che si basano proprio sull’estremo e su energie pericolose: al limite, potrà anche l’omosessualità essere inscritta nelle vie “sinistre”, e avere una sua dignità spirituale. O anche, rientrare nell’ “Ama e fai quel che vuoi” agostiniano.
In ogni caso, va accettata l’idea che esista un disordine nella cosa, anche rispettabile, ma disordine, taoisticamente parlando.
Del resto, la parola "peccato", che vale anche come "malattia" in Aramaico, HETE', significa "un trauma dovuto ad un eccesso di Anima malriposto": un disadattamento, diciamo. Nulla di troppo moralistico, anzi, soprendentemente psicoanalitico.
Anche in Astrologia, ad esempio, dal Tema Astrale del soggetto noi possiamo vedere i gusti sessuali e l’eventuale omosessualità, ma questo si evince sempre dalla presenza di aspetti astrologici conflittuali, o come si dice in gergo tecnico, “pianeti lesi”. Il che non significa “malvagi”, ma semplicemente: “ostici”. Ad esempio, un uomo con Marte in Bilancia quadrato a Plutone, e opposto a Venere in Ariete, avrà una virilità atipica e conflittuale, ed una visione combattiva e viriloide della donna. Questo ovviamente comporta una “inversione di valori” che ha sì diritto di esistere, ma che inversione è, di fatto.
Infine, l’obiezione per cui anche gli animali hanno amplessi omosessuali è labile: infatti non solo è curioso che i progressisti tirino in ballo le bestie, quando non lo fanno per altre cose (la violenza, ad esempio), ma inoltre non è stata dimostrata la portata dell’omosessualità animale: ad esempio in alcune specie l’atto omoerotico non è omoaffettivo, ma puramente gerarchico.

2 – Il paradosso e la bassa polarità:
In una coppia gay, esiste inoltre questo paradosso: un omosessuale che si innamora degli uomini vorrà vicino un uomo-uomo, e non un altro gay. Anche se esistono omosessuali effeminati ed omosessuali mascolini, la polarità energetica di due uomini (o due donne) resta comunque lontana da quella che può sprigionarsi fra un essere Yin e uno Yang a pieno titolo.

3 – La differenza fra lesbismo e omosessualità maschile:
Anche i due pesi e due misure che esistono fra gay e lesbiche hanno dei fondamenti antichi e psicoanaliticamente logici: secondo gli schemi energetici della Medicina Cinese, del Taoismo, o anche della Cabala, l’amore omosessuale comporta danni energetici come vedremo fra poco, ma nel caso delle lesbiche questi danni sono più a lungo termine, mentre nell’uomo il danno è più precoce.
A parte questo, va anche detto che la virilità, a differenza della femminilità, vive anche di ostentazione e, come tutte le qualità ‘verticali’, si impone fieramente e non è una condizione orizzontale priva di sfide. Ecco il vero motivo (e non il banale stigma sociale) del fatto che “frocio” è un insulto, mentre “lesbica” non lo è, o lo è molto meno. Ѐ lo stesso motivo per cui una donna può essere debole senza rimetterci la faccia, e un uomo deve dimostrare forza. Sono stili simbolici.

4 – Entropia sociale e Omosessualità:
Non a caso, come fa notare Julius Evola in Metafisica del Sesso, l’omosessualità e la sua ostentazione sono più pervasive nelle epoche e nelle culture in fase di decadenza, come accade alla famosa “perdita di valori” ed altre forme di “dissoluzione”. Non c’entra moltissimo la perdita del tabù: non è solo un “uscire alla scoperto”, è proprio un gemellaggio fra Indifferenziato e Androgino.
Ѐ abbastanza intuitivo: l’omosessualità, la bisessualità, e tutte le forme “miste” e indefinite, sono in primo piano nei contesti dove l’energia maschile-Yang è guardata con diffidenza. Infatti, quando Maschile e Femminile si amalgamano e la situazione diventa paritaria, indifferenziata e liquida, non è il Femminile a rimetterci, ma il Maschile! Cioè: una società votata alla fluidità, alla parità e alla perdita di riferimenti, anche volendo integrare Maschile e Femminile, lascia prevalere il Femminile.
Lo spiega anche Costanza Miriano nel suo più recente libro.
Ecco perché non solo l’omosessualità, ma anche in generale tutto ciò che è indefinito, passivo e androgino è contrastato simbolicamente dal Potere: non per insensata oppressione, ma perché l’Uno-Maschile, cioè il Re, è per sua natura un principio solare e verticale, inconcepibile in altre forme (vedi anche lo studio su Patriarcato e Potere di Claudio Risé).

Quindi, spiegati questi 4 punti, possiamo concludere che non c’entra niente l’omofobia, o la libertà del singolo: sono cose che i religiosi dicono per motivi “tecnici”.

La mia opinione? Mah, sinceramente me ne frego.
Da buon anticonformista, io amo considerare le cose di testa mia, e di cuore mio, e di pancia mia, senza dar retta agli allarmisti di un campo o dell'altro. Francamente:

- Non sento alcun bisogno di perseguitare i gay, per semplice disinteresse: perché mai dovrei prendermela con i gay? Quando uno mi chiede “Tu sei contrario ai gay?”, mi suona balzano come se mi dicessero “sei contrario a quelli che fanno la verticale?”;

- Non sento alcun bisogno di difendere i gay, che in quest’epoca sono anche troppo, e malamente, difesi: infatti i moderni insistono su battaglie obsolete a dar contro ad un’omofobia ormai ridotta a pochi Svastichella sparuti, quando i gay sono liberamente dappertutto. Per giunta, dico ‘malamente’ anche perché li difendono socialmente, e non in un senso più mitologico e profondo.

- Reputo giusto invece rivalutare la mitologia della figura del Diverso, conferendogli una dignità simbolica: l’Androgino, l’Uomo di Confine, la Soglia, il Dionisiaco, il Diavolo dei Tarocchi che ha seno e genitali maschili, va tutto bene ma non in senso socio-politico, in senso mitico. Almeno avrebbero slogan più forti di qualche lagna sull’uguaglianza.

- Reputo giusto, parimenti, non dare troppa corda alle rimostranze gay per tre motivi molto semplici: 1) culture davvero omofobe sono altre, 2) un vero ribelle non si lagna, agisce: non tira le gonne a Mamma Società per avere il permesso: è il Diverso, santo Dio, lo facesse bene; 3) oggi c’è un grosso complotto contro l’energia Maschile, e quindi dietro alla difesa dei gay esistono biechi disegni per sminuire la figura del Maschio classico, quindi bisogna stare attenti agli omofili troppo zelanti, perché potrebbero fare il gioco del male-bashing. La società odierna è fin troppo effeminata, se dovessimo ANCHE farci carico della difesa dei gay sarebbe troppo. Piuttosto, come accade per la difesa delle donne, basterebbe l’Onore a impedire ad una società forte di perseguitare i gay.

- Reputo eccessiva la coda di paglia dell’opinione pubblica sull’omosessualità, così come anche i tentativi sdrucciolosi di “cambiare la cultura” radicalmente: in fondo, in mancanza di omofobia, uno Svastichella se la prenderebbe comunque coi rosci, con gli ebrei, o con i barboncini, non è la questione dell’essere gay o meno. Così come un uomo illuminato, anche fallocrate, sa essere nobile e paterno se scopre che il figlio è gay. Senza nessun bisogno di “cambiare la cultura” non si sa bene come, perché e in che cosa. Anche in cultura dove l’omosessualità era largamente accettata, come in Grecia o in alcuni periodi di Roma, c’era sempre e comunque un istintivo deridere il passivo, per innata ostentazione del Maschile, del tutto ineliminabile e naturalmente sensata. Di qui a perseguitare, c’è molto passo da compiere, e non accade per forza.

- Reputo giusto lasciare le Religioni dire la loro: il Papa dice quello che vuole. Che poi, se fosse un Imam arabo non lo criticherebbero così tanto ad ogni pie’ sospinto, vero?

- Reputo infine DANNOSISSIMA l’ideologia moderna dell’incitare all’outing gli adolescenti, cosa antiscientifica oltre che fanatica: perché dovrebbero sapere, questi soggetti, che nell’adolescenza ci sono fasi e fasi, e non si può fissare in un outing qualcosa di così delicato.

- Reputo anche sbagliato demonizzare uomini come Joseph Nicolosi, il famoso psicologo del NARTH che "guarisce i gay": non va a prenderli a casa per convertirli! Sono loro (alcuni) che lamentando un problema vogliono superare alcune cose. Punto. Del resto, la società civile ha un gran parlare su quanto si debba reprimere e correggere una serie di cose (la violenza, ad esempio): perché solo quando la cura riguarda l'omosessualità, tutti devono essere contro? Quando un transessuale vuole "correggere" il proprio corpo, i progressisti sono tutti d'accordo, anche se i dati statistici suggeriscono che dietro un caso di transessualismo non ci siano sempre e solo amene inclinazioni di gusto, ma anche storie molto traumatiche. Però, la "violenza" del trans piace ai modernisti, mentre il Narth no. Allora sono i progressisti a voler pontificare sulla vita della gente, come al solito.

ALTERNATIVE: UTOPIA
In base a tutto ciò, in una mia società ideale, diciamo così, il potere resterebbe macho, e la cultura omosessuale non sarebbe perseguitata, ma avrebbe il suo ambito dignitoso. E i religiosi, mantenendo l’occhio alle leggi cosmiche ed energetiche, potrebbero trovare altri ambiti e metodi per gli omosessuali: ad esempio, nel Taoismo alcune pratiche sessuali sono adattate per la coppia gay. Il che non contraddice la Legge Cosmica, ma semplicemente adatta con degli accorgimenti la pratica per non renderla dannosa. Peraltro, sempre in una mia società ideale, non si discuterebbe ne’ sulla virilità del potere, ne’ d’altronde sull’onore nei comportamenti: quindi il relativismo su natura e cultura sarebbe troncato con un deciso "Taci!", però un esaltato che massacrasse il gay sarebbe punito per la sua insensata violenza. E sarebbero visti di buon occhio istituti di Psicologia e Meditazione atti a verificare se, dietro l’omosessualità di una persona, ci siano genuine inclinazioni o traumi, offrendo una gamma di ascolto che va ben oltre il semplice diritto di outing.
Parimenti, al padre che soffre per la scoperta del figlio gay, andrebbe offerta comprensione, senza voler forzare la sua idea di uomo-uomo, e le sue comprensibili speranze di un figlio virile e gagliardo: semmai, quel padre potrà essere aiutato ad accettare la natura del figlio come una variante del Maschile (lo penserà “frocio come Alessandro Magno”, al limite), e soprattutto potranno spiegargli che la virilità del figlio non dimostra nulla della virilità del padre, quindi lui ha la sua vita, e il padre la sua. Ma senza voler fare violenza alle idee di un uomo, come oggi: oggi se appena parli leggermente male dei gay, o se ti arrabbi per l’outing di tuo figlio, hai tutti addosso.
Un momento! I diritti sono i diritti di tutti, pure il padre avrà diritto di ascolto, no?
Così come, nell’educazione dei giovani, ci sarebbe un forte incentivo alla distinzione fra Maschile e Femminile, ma al tempo stesso ognuno sarebbe libero di trovare, con questa chiarezza, la propria strada. Il che non significa obbligare nessuno, ma semplicemente “questo è lo Yang e questo è lo Yin, e non si discute – poi, tu fai le tue alchimie come vuoi. Questi sono Fuoco e Acqua: la pasta che ci vuoi bollire sono fatti tuoi, ma nessuno ti confonderà le idee dicendo che l’Acqua non è Acqua e il Fuoco non è Fuoco”.

- e così via. Ricordate sempre, in linea di massima, che una società forte è in grado di difendere le minoranze, anche dietro una patina di machismo, meglio di una società liquida che, dietro l’alibi dell’apertura, genera nevrosi e confusione.

Forza e Onore, amici!

mercoledì 10 ottobre 2012

Monarchia VS Democrazia

A parità di malvagità: vince la Monarchia.
Un re cattivo o un parlamento cattivo sono deleteri ambedue, ma il re cattivo puoi sempre farlo fuori, e sai esattamente chi far fuori.
A parità di bontà: vince la Monarchia.
Un re buono agisce più rapidamente di un parlamento buono, perché ha una sola testa parlante.

A parità di imperfezione: vince la Monarchia.
Nella Storia si contano più grandi imperi e grandi regni, che grandi parlamenti. E' evidente che nessuno è perfetto, ma a quanto pare, se l'albero si giudica dai frutti....

A parità di tirannide: vince la Monarchia.
I partiti hanno sempre un leader, e ogni struttura è un piccolo regno. Democrazia alla fine è solo un feudalesimo malposto, subdolo e senza responsabili.

A parità di popolarità: vince la Monarchia.
Se devi immaginare una forma di potere, immagini il re e la regina, i bambini mica giocano al presidente e alla camera.
A parità di violenza: vince la Monarchia.
Uno solo che dà ordini è tirannico, ma perché, far comandare la maggiornaza non è forse una violenza sulle minoranze? Anzi, se vogliamo un uomo che dà ordini a molti si espone più lealmente, mentre una maggioranza che impone a una minoranza è anche, tecnicamente, legge del più forte. In senso vile.
A parità di ereditarietà: vince la Monarchia.
Un re può essere o scelto dal popolo, o ereditario. Ma anche la poltrona parlamentare spesso è ereditaria.

A parità di rappresentanza: vince la Monarchia.
Non solo spesso i parlamentari non godono dell'adorazione del popolo e i re spesso sì, ma oltretutto non è detto che un capo debba essere scelto dal popolo. Il popolo non nomina nemmeno la nazionale di Calcio, eppure segue il Calcio tutto l'anno: chiamano un tecnico a comporre la Nazionale. Perché dovrebbe comporre il Parlamento? Ricordiamo inoltre che la maggior parte dei dittatori furono eletti a furoro di popolo.

E così via.

Questo spiega anche perché il Vaticano regna da 2000 anni e il Parlamento 'dibatte'.

Forza e Onore, amici!

giovedì 27 settembre 2012

Il velo, la cintura di castità et similia: non politica, ma rude approssimazione

Quando si parla di morale sessuale, come dico spesso nei miei articoli e seminari, bisogna puntare meno alle ragioni politiche (che sono una parte molto superficiale e subordinata), e più alle ragioni di due ordini, di due tipi:
1 - istintuali;
2 - esoteriche.
Per esoteriche intendo delle ragioni che chi non è iniziato a certi misteri non può capire. Ad esempio, il celibato, o i periodi di castità dei sacerdoti, che è Magia Sessuale e lo sappiamo in pochi.

Anche per il velo islamico ci sono due considerazioni da fare: la prima è esoterica, cioè nei testi sacri, quando si parla della Donna si parla sempre della Luna, dell’Anima Yin, e quindi di una componente della Psiche, e non solo della donna come genere personale. Ad esempio, quando Gesù dice “chi ripudia la moglie la costringe all’adulterio”, non è solo una norma di psicologia matrimoniale, ma ha anche un senso psicoanalitico: chi ripudia una parte della propria Anima, la “costringe ad andare in giro a far casini”, diciamo. Cioè la lascia negletta, nell’Ombra, a disturbare altre funzioni psichiche. Quindi, sull’Anima “velata”, col velo et similia, ce ne sarebbero a bizzeffe di metafore occulte: a partire dalla parola greca Aletheia, “Verità”, che già nella sua radice indica qualcosa di svelato, di spogliato. Idem per la parola aramaica Ionah, che significa “Colomba” ma anche “Fidanzata”, per cui non si sa bene se in alcuni episodi evangelici si parli della colomba dello Spirito Santo o di una fidanzata di Gesù – e peraltro, sarebbe paca la differenza, dato che in Ebraico lo Spirito Santo, Ruah, è un nome femminile. Per approfondire, rimando alla lettura dei libri di autori come Sibaldi, Jodorowsky, Eliade e tanti altri.

Inoltre, ci sono delle ragioni antropologiche per certi tipi di abbigliamento: presso molte popolazioni desertiche, ad esempio, anche gli uomini sono coperti – basti pensare ai Tuareg – e le donne stesse, in molte culture di Paesi caldi, ricercano il candore della pelle evitando l’esposizione al Sole. Il che spiega come in alcune culture sia stato abbastanza facile e “indolore” il passaggio da velo-moda a velo-obbligo.

Lasciamo stare le dichiarazioni come “il velo è una scelta”, perché è sdrucciolevole misurare quanto siano libere le scelte di una donna in una famiglia che ha tradizioni solide. Quindi non ci importa considerare se il velo sia scelta o no, ci interessa solo capire le ragioni di certe forme ‘repressive’.
PREMESSO che la coercizione di rado porta bene;
PREMESSO che c’è velo e velo, e tradizione e tradizione;
PREMESSO che il burqa, per semplici ragioni di ordine pubblico è pessimo, procediamo:
Parliamo ora delle radici istintuali di queste imposizioni al genere femminile:
Dunque, papale papale: noi siamo gelosi del sesso delle nostre donne.
Non per motivi politici, sociologici o chissà che “paura del femminile” come vogliono dire alcune commentatrici per tirarsela: semplicemente, un uomo tendenzialmente vuole primeggiare nel Sesso. Non è insicurezza, perché anche chi già primeggia vuole primeggiare: è natura. Il leone non ha rivali nella savana, ma difende il suo come una bestia – in effetti, è una bestia.
Non ci interessa minimamente l’implicazione sottile dell’infedeltà, tant’è che siamo gelosi anche del passato della donna: cosa che esula da colpe. Intendiamoci: se una donna è infedele ci offende, ovvio, ma per quanto riguarda la sessualità, non è l’affidabilità il punto della gelosia al maschile.
Pensiamo a questi 4 punti:

1 – A un uomo dà fastidio di per sé il contatto sessuale della donna con un altro. Ho detto “di per sé”, badate bene: intrinsecamente, a prescindere dal contesto.
2 – La sessualità femminile è complessa e ricca di sfumature, per cui se un uomo dovesse tener conto di tutto ciò nella fedeltà della propria donna, si perderebbe in astrattezze, fermo restando il punto 1.
3 – Per le suddette ragioni, ok: uno la lascia autonoma nella sua fedeltà, ma siccome anche amando si può tradire, rischi di vedertela tornare sinceramente pentita, sinceramente affezionata, ma ormai tragicamente scopata da un altro (vedi punto 1).
4 – Lasciare alla donna il completo controllo della fedeltà è sì un ottimo modo di vedere quanto ella sia fedele, però l’uomo non vuole solo essere rispettato dalla donna, ma vuole essere temuto dagli altri uomini. L’autonoma fedeltà della donna, senza l’autorità del marito, farebbe dire: “Nessuno ha paura di te, se non fosse che lei è fedele da sola”.

Insomma, dati tutti questi punti, soluzione rozza: metto a mia moglie il burqa, oppure do due mandate di chiave alla cintura di castità e addio sofismi.
AAAAAH, dolce riposo! Chi se ne frega!
Ѐ semplice: SE IL PROBLEMA Ѐ BASICO, ANCHE UNA SOLUZIONE BASICA Ѐ SUFFICIENTE. Perché la scenetta la sapete tutti:
“Tua moglie ama un altro.”
“Aaaaaah troia!”
“Domenica forse si vedranno per la prima volta.”
“ma non ci ha scopato allora.”
“No.”
“Aaaaah e vaffanculo, potevi dirlo subito. M’era preso un colpo! Evviva! Facciamo ancora in tempo a fermarla.”

Oppure:

“ehi, tua moglie non ti ha detto che è stata con quello di Livorno prima di mettersi con te.”
“Aaaaaaah troia! Ecco l’amico del cuore chi era in realtà!”
“Ma lui ha il micropene. 3 cm.”
“Ah, e allora, vabbè. Poraccio. Ci farò l’amore alla facciaccia sua!”

E l’alternativa?
Ve la dico io, la verità sull’alternativa:
Non ci credete! Se incontrate un fidanzato ‘evoluto’, di quelli che “la mia ragazza ha un suo vissuto e fa le sue scelte, anzi, continua a scegliermi proprio potendo scegliere fra tante libertà” – è o un paraculo, o un imbecille.
Non ci sono vie di mezzo.
Se incontrate uno che vi dice “Erasmus un cazzo! Volesse Dio che ti metto incinta, così te la levo io la voglia di percorsi esistenziali all’estero!” – magari suona rude ma è di certo più sincero.
Non credete a chi vi dice il contrario: possiamo edulcorarlo, dirlo in modo carino, ma è così.

Il che non vuol dire lapidare le donne, o costringerle, o trattarle male: semplicemente, è così, ragioniamo così, siamo fatti così – se potessi intervistare un cane o un gatto, confermerebbero che anche loro la pensano così. Ѐ Natura, e nel senso più bello, non nel senso di “arretrato”. Quindi non aspettatevi che noi uomini diventiamo femministi: al massimo, esigete la nobiltà d’animo a cui la stessa Virilità ci chiama.
Ora: ovvio che un uomo illuminato sa che non è bene schiavizzare una donna. Non vuole metterla sotto chiave, nemmeno simbolicamente: non vuole opprimerla, non vuole che sia questo il rapporto. Non perde energie a tener buona una ribelle, preferisce trattarla da ribelle, e magari si cercherà qualcun’altra. Evita di imporre a sua moglie la cintura di castità, e preferisce, saggiamente, lasciare ogni donna fare come crede, riservandosi di scegliere, di trattare cioè ogni donna come merita. Ad esempio, non andrà a legare stretta una che esce tutte le sere, ma si regolerà semplicemente considerandola una testa calda, aspettando una donna che il velo “se lo metta per sua natura da sola”. Questa è saggezza.
Fa parte della formazione di un Uomo, quella di imparare a comportarsi con ogni tipo di donna. Il resto è inconsapevolezza, o fuffa libertaria.

Inoltre, sta anche a voi donne saperci fare: inutile che cerchiate di farci ragionare come non ragioniamo. Siate furbe, no? Perché sprecare tempo e dottrina a pretendere che il vostro uomo accetti la vostra libertà sessuale? Non fate prima a usare la sapienza femminile, come le nostre nonne, e farci contenti ed eventualmente anche un po’ coglionati?
Anime pie, direte: “Ma io voglio essere amata per chi sono, col mio vissuto, con le mie scelte!”
Brava, digli di quando maldestramente ti stavi strozzando durante una fellatio. Che risate eh?
Poi vedi la parità.
Poi vedi quanto conta “il vissuto”!
Sarai costretta a trovarti un povero coglione “lei ha i suoi spazi” – che poi ovvio, come uomo fa quel che può, perché se non ha le palle di farsi rispettare spesso non le avrà nemmeno per fare l’amore.
Ecco perché le ragazze che oggi hanno un po’ meno di 30 anni si sentono tanto sfigate: non conoscono l’Arte. Pensano che gli uomini abbiano paura della loro “forza”, o del loro “cervello”, quando la verità è che pretendono l’impossibile e hanno la conseguenza più prevedibile.

No al burqa, ma sì all’ARTE! Forza e Onore.

giovedì 13 settembre 2012

Difesa Personale per Donne a Roma

Sto organizzando, in qualità di psicologo e allenatore marziale, dei seminari in cui tratterò l'argomento della difesa personale per donne, battendomi non solo contro ovviamente la violenza sulle donne, ma anche contro le mistificazioni deliranti di chi coglie l'occasione delle violenze in cronaca nera per fare demagogia contro l'intero genere maschile. Nelle conferenze si parlerà:
- della psicologia dell'aggressore e della vittima;
- delle tattiche per evitare le aggressioni;
- delle tecniche per l'autodifesa

Vedi anche:


Vi aspetto!

sabato 21 luglio 2012

TEMI ASTRALI


Chiunque voglia far esperienza della lettura del Tema Astrale, può contattarmi.


Il Tema Astrale è il quadro completo della personalità.
Dalla lettura del Tema, è perfettamente ravvisabile il "funzionamento" della Psiche della persona, le sue energie, le sue tendenze, i suoi amori, le sue inclinazioni naturali e il senso della sua Esistenza.
I Temi che io propongo, e che studio, constano di:

* un grafico
* circa 7 pagine di spiegazione
* studio angelologico cabalistico
* possibilità di annettere una consulenza a voce per chiarimenti

NON si tratta di previsioni:
per scelta personale, non faccio previsioni ma, in base al tema, si può consigliare la persona su come realizzare i propri desideri - il che peraltro è MOLTO più utile che sapere "il futuro".

Per info: 329-1553526

giovedì 10 maggio 2012

Tutorial introduttivo: lavorare sui Chakra con la Spada

http://www.youtube.com/watch?v=T7nxiqA3zr0

Organizzerò di tanto in tanto meditazioni in gruppo con la Spada. Raduniamoci!
In questo video spiego in cosa consiste.
Forza e Onore 0;-)

giovedì 3 maggio 2012

L'uomo completo

Per la Tradizione, il Guerriero deve intendersi di più arti: sia in Occidente, sia in Oriente, sia in "estremo Occidente" (volendo intendere Europa, Asia e cultura Amerindia), notiamo l'esortazione al Guerriero ad essere un uomo eclettico, di formazione completa. I Samurai spesso erano anche calligrafi, pittori, poeti, musicisti, esperti di Cerimonia del Tè e di Origami, e così via. I guerrieri pellerossa erano benvisti anche nel volersi dedicare alla Medicina, alla sapienza delle erbe eccetera. E il Cavaliere, o il Mastro d'Arme europeo, poteva benissimo essere anche incisore, pittore, astrologo, geometra e scienziato-alchimista. Questo accade soprattutto laddove un picco di cultura umanista esalta la figura del Genio, un sapiente che non è uno specialista ristretto, ma, leonardescamente, genio universale (o almeno genio eclettico). E accade anche laddove una cultura esalta di per sé il Guerriero, che di fatto è un uomo d'eccellenza, creativo e ardito, tant'è che lo stesso Mussolini dice: "L'uomo economico non esiste, esiste l'uomo integrale che è politico, che è economico, che è religioso, che è santo, che è guerriero" - o anche: "Libro e Moschetto". Checché si pensi del Fascismo in sé, mi interessa sottolineare qui come ogni cultura marziale abbia esaltato il Genio e la formazione completa dell'Uomo. Inoltre, va anche considerato che la Scherma e le Scienze erano ovviamente studi da nobili, per cui anche il fattore-lignaggio faceva coincidere varie attività in un'unica formazione - non solo il gusto umanista! Volendo, anche un contadino poteva dedicarsi alle Scienze o alla Scherma, ma un nobile poteva contare su libri, maestri, spazio, tempo! Una comune necessità poteva però essere l'autodifesa: per un aristocratico, per ragioni di guerra e duelli, e per un plebeo per ragioni di ordinarie occasioni di aggressione. Tant'è che le arti marziali orientali annoverano una vasta gamma di strumenti agricoli usati come armi (falcetti "gama", manganelli "tonfa", e lo stesso "nunchaku" che serviva originariamente per brillare il riso): lo stesso Karate fu la risorsa dei contadini a cui era stato vietato di portare armi. Comunque: vantaggi genealogici a parte, vogliamo parlare dell'idea dell'Uomo Completo. Abbiamo ad esempio notizia del Maesto Filippo ("Lippo") Di Bartolomeo Dardi del XV Secolo, Schermitore, Matematico, Astrologo-Astronomo e Geometra, tant'è che fra 1413 e 1434 scrisse trattati e insegnò sia Scherma sia Geometria (questa proprio alla cattedra bolognese). Fu lui in effetti a scrivere un trattato di Scherma in chiave geometrica, cioè sulla geometria del combattimento (un fisiocinetico-biomeccanico ante litteram). Oggi abbiamo il Maestro Alfredo Tucci, direttore di Budo International, che è marzialista, manager, pittore, impresario, editore e quant'altro. O anche Antonino Anzaldi, astrologo, attore, pensatore, spesso coinvolto in iniziative di Scherma scenica, Rievocazione, artista a tutto tondo insomma. Personalmente, posso testimoniare che l'eclettismo vien da sé: a ben studiare, è tutto connesso: dalle Arti Marziali al Tao, alla Cabala, il passo volendo è breve. Dal Fantasy al disegnare, al voler praticare, anche. Io stesso, oltre a tirare di spada (e già qui sono eclettico, dato che uso spade di tutte le tradizioni), sono psicologo, astrologo, cartomante, e dipingo, sono appassionato anche di Scienza, di letture varie, di Mitologia, amo cantare, ballare, recitare amatorialmente, e amo le donne! - tanto per dirne qualcuna. Posso fare Spada per rafforzare i Chakra, o consigliare un allenamento a seconda del Tema Astrale. Posso studiare il Tantra e notare i risvolti sessuologici della pratica marziale. E così via. Anzi, così Via, con la maiuscola. LA DIFFERENZA con un minestrone disordinato è che il vero studioso lo fa con ricerca della qualità, ovvio. Su quello poi, canta la qualità. ALTRA DIFFERENZA è quella col "tuttologo": infatti io, testimoniando per me, sono sì eclettico, ma mantengo un inequivocabile filo conduttore, che è sempre quello della Cavalleria, del Romanticismo e del Selvatico. Comunque, parlando in generale, un uomo di Mondo, un uomo brillante non è quasi mai un purista coi paraocchi: questo vale sia se consideriamo vari ambiti, sia se consideriamo uno stesso ambito (cioè avere tanti interessi, o interessarsi alla spada ma secondo varie tradizioni). Del resto, come disse qualcuno, "uno specialista è uno che sa sempre più su sempre meno, fino a sapere tutto di niente!". Per noi, un uomo completo (selvatico, nobile, virile, forte, brillante ecc) deve erudirsi in molte forme di Sapienza, con umiltà, senza spocchia da pedante, giocosamente: questo è vero Galateo, non una questione di posate in tavola o mere formalità. E' saper parlare, saper corteggiare, saper combattere, saper dare opinione sulle cose, esprimere insomma la potenzialità piena del Guerriero, a più livelli. E' saper essere Artista della Vita.

giovedì 15 marzo 2012

L'Alternativo è il Selvatico



Al Mondo esistono alternativi veri e alternativi finti.

L’alternativo finto dice “la Violenza non risolve niente”;
all’alternativo vero nun je devi da rompe i cojoni.

L’alternativo finto pretende che lo Stato gli dia tutto, lagna sempre che la Società non si occupa abbastanza di lui;
l’alternativo vero si vive il suo Destino come un Individuo.

L’alternativo finto è pacifista, ma fa la testa calda solo quando difende le foche e va a insultare le donne in pelliccia;
l’alternativo vero è amico degli Animali e animale egli stesso, e non perde tempo a prendersela con le donne: se le scopa.

L’alternativo finto è non-violento, anti-omicida, anti-aggressivo e sostenitore della vita, ma solo quando non si parla di aborto o di altre forme di violenza che suonano politicamente corrette;
l’alternativo vero è per la Vita davvero, e non solo per quella biologica, dato che è pronto a uccidere o dare la sua Vita per ciò che ritiene giusto.

L’alternativo finto va in TV a fare il sapientone del Progresso, usa una laurea in Astrofisica per parlare di Religione e Psicologia, fa il guru laico, rompe le palle a tutti su cose che non ha mai studiato;
l’alternativo vero onora la Saggezza degli Antichi, è uomo di Cultura, Passato, Presente e Futuro.

L’alternativo finto vive la coppia evoluta, relazioni evolute, magna evoluto, vive evoluto;
l’alternativo vero non sa cosa sia una cosa “evoluta”, ma in compenso sa cosa gli dice la Natura.

L’alternativo finto non crede in niente, ma dichiara di rispettare tutte le fedi;
l’alternativo vero comprende le Tradizioni perché le studia, e rispetta la Saggezza degli Antenati.

L’alternativo finto è più ambientalista che selvatico;
l’alternativo vero, inquinamento o no, onora l’Istinto e non solo un astratto ecosistema.

L’alternativo finto critica aspramente uno che beve una Coca-Cola perché finanzia le multinazionali, invece lui è figo a finanziare gli spacciatori che gli vendono l’hascish;
l’alternativo vero è nemico dei poteri corrotti com’è nemico dei tossici vigliacchi, senza sconti.

L’alternativo finto ama i lontani e odia il prossimo: prende le parti delle minoranze etniche, delle usanze africane, degli stregoni del Congo e dei tibetani, ma parla sempre male degli italiani;
l’alternativo vero ha rapporti col proprio prossimo, guarda l’Uomo in faccia, non fa razzismo a rovescio.

L’alternativo finto non combina mai un cazzo perché è dietrologo: c’è sempre qualcosa dietro;
l’alternativo vero guarda avanti e segue il Cuore.

L’alternativo odia i parlamentari ma non fa che parlare di Politica;
l’alternativo vero riconosce come suoi politici Conan, Artù e Leonida, e parla come un Re.

L’alternativo finto vorrebbe contrapporre ai poteri bancari una banda di estrosi drogati;
l’alternativo vero contrappone all’Homo Oeconomicus la Via della Spada.

Per l’alternativo finto, la violenza è una sconfitta della Civiltà;
per l’alternativo vero, la violenza non è un “purtroppo”, ma una delle tante forze dell’Universo: casomai, è la Civiltà ad essere limitata in partenza, e quindi non “sconfitta”, ma “confutata”.

L’alternativo finto tira in ballo la Costituzione quando dà contro ai politici, ma ci si pulisce il culo quando dà contro alla Polizia;
l’alternativo vero non bada alle leggi di carta, ma alla Legge del Cuore. Ed è dalla parte di chiunque combatta il Male in prima persona.

L'alternativo finto ha un assoluto bisogno di dichiararsi censurato e perseguitato;
l'alternativo vero non parla mai come una vittima.

L’alternativo finto discute molto di famiglia estesa e omosessualità;
all’alternativo vero, di queste cose semplicemente non frega un cazzo.

L'alternativo finto è contro lo stalking, ma favorevole alle amnistie;
l'alternativo vero è contro l'infamia, con coerenza.

L'alternativo finto fa di tutto per distruggere la famiglia, ma poi manda assistenti sociali contro il disagio giovanile;
l'alternativo vero rispetta il Sentimento in generale, ed è per l'Iniziazione del giovane alla Vita, al Valore e all'Amore.

Per l’alternativo finto, uomo è diverso da maschio, donna è diverso da femmina, e uomo è bello quando è meno uomo: vuole distinguersi dagli uomini;
per l’alternativo vero, uomo è maschio, donna è femmina, ed egli si distingue FRA gli uomini, e non dagli uomini.

L’alternativo finto impugna rivoluzioni morte da cinquant’anni e si vanta di essere nel 2012;
l’alternativo vero vive imprese ancestrali ed eterne.

L’Alternativo vero è il Selvatico.

FORZA, AMORE E ONORE, AMICI!

giovedì 8 marzo 2012

Di nuovo auguri


Ribadisco gli auguri sinceri alle donne che ho postato un anno fa!
Buona Festa della Donna, e non bevete troppo stasera: anche perché un uomo vero preferisce far el'amore con una donna sobria - non date retta alle boiate alla moda.
Forza, Amore e Onore!



Gli auguri completi nel link:

http://www.anticocodice.blogspot.com/2011/03/auguri-alle-donne-ma-quelli-sinceri.html

martedì 6 marzo 2012

E' tempo di allenarsi

L'Inverno sta finendo, e non c'è alcuna scusa (com'è stata la Neve, in quest'Anno, o il fango che spesso dilaga nei parchi) per non allenarsi in mezzo alla Natura. A dire il vero non mi ha fermato nemmeno la Neve: mi sono allenato in mezzo alla Neve, e ho anche decapitato un pupazzo gelido. Gloriandomene.

Dicevo: non date retta ad una concezione artificiosa di training: sebbene un certo tipo di allenamento sia ottimale in palestra, con le macchine, se si vuole un fisico allenato all'antica maniera, il ruolo delle macchine non deve andare al di là di una collaborazione con il clou dell'Allenamento, che è nella Natura.

Tradotto, dopo aver preso coscienza dei singoli muscoli in palestra, con le macchine più ingegnose, arriviamo al dunque quando andiamo con spada e canottiera in mezzo agli alberi, e ci alleniamo per le necessità del Guerriero.

Ad esempio, dopo aver curato astrattamente i bicipiti, i deltoidi, gli addominali e compagnia bella in palestra, prendiamo scudo e spada, e muoviamoci così armati dai 2 ai 5 minuti.

Cioè il tempo medio di un vero duello antico.

E' a quello che serve l'allenamento!

Allenati a maneggiare la spada, a sollevare la donna, a nuotare, ad accendere il Fuoco: è il "Training del Barbaro": un tipo di allenamento che non ti renderà un metrosexual, ma un uomo in contatto con l'Animalità.

Basta leggere il bel libro di Peter McAllister "Gli uomini non sono più quelli di una volta" per comprendere come non solo gli antichi avevano una dignitosissima scuola di esercizi fisici, ma che la loro fibra era anche più possente e vitale.

Idem per la dieta: il Barbaro non si cura di stare "in zona": per il Barbaro, "stare in zona" vuole dire tenersi in una zona dove se magna bene! Mangia come un animale.

E, come un animale, mangia salubre e con saggezza istintiva.

Goditi il Sole, la Luna, il Cibo, l'Aria aperta: se ci pensi bene, sono i 4 Elementi.

E nella tradizione orientale, c'è anche l'Elemento Metallo: giustamente, la Spada è anche questo. L'esercizio dell'Arte della Spada allena tutto, mantiene in forma ogni tratto del Corpo e della Psiche, e continua il suo lavoro anche nella Vita quotidiana, dove l'uomo allenato vive con in sé il Senso della Spada, il Senso dell'Essere Guerriero.

Più le tue fibre sono "informate" dalla forma energetica del Guerriero, più "è in forma" la tua Anima Marziale, il tuo Spirito Barbarico.

L'Allenamento non è solo invidiarsi i muscoletti fra colleghi, o dosarsi gli integratori: è avere una fibra animale. Al Barbaro non interessa avere la "tartaruga" o spalmarsi di crema sciogligrassi: a lui interessa tirar su la donna dal precipizio, affrontare un cinghiale, scagliare la lancia lontano.

Respira potentemente, senti il Qi nei muscoli, e allenati!
Alleniamoci!
PS: non elenco qui di seguito i vari esercizi da me codificati, preferendo spiegarli di persona.

Ma ciò non prescinde, come sappiamo, dallo studio del Tema Astrale e dalle singole inclinazioni dell'Atleta aspirante Barbaro. Ne possiamo sempre parlare in videochat su "Antico Codice - la Chat Rotonda" su Facebook.

A presto!