venerdì 20 maggio 2011

Cercare la Gloria

La famosa Gloria.
Famosa sia nel senso di decantata, sia nel senso che è connessa alla Fama.

Che non è soltanto un valore "esteriore", come vorrebbe qualche miope moralista, ma è l'entrare di un uomo nella dimensione della Storia - la Storia del Mondo, il Fare Anima, e quel che dice il professore de L'Attimo Fuggente:

"Il possente spettacolo continua, e tu puoi contribuire con un verso.".

Ogni uomo è chiamato a una missione. La spada di Navarre, in Ladyhawke, ha incastonate gemme, una per ogni impresa di chi la impugna: ogni generazione celebra su quell'elsa le proprie imprese. E' questa la "Gloria": far splendere il proprio Destino nel Destino del Mondo. Bisogna cercarla, bisogna sperare che capiti l'Occasione, e allenarsi a coglierla. E' anche perciò che i guerrieri, anticamente, si allenavano con un senso di attesa: un Guerriero sa che, quando il Destino verrà a porre la sua sfida, lui dovrà saper agire bene. E' uno sporne che ogni Guerriero conosce. C'è sempre, nei film d'azione, quella scena facilmente parodiabile in cui scatta la frase fatidica dell'amico, o dell'allenatore: l'Eroe perde un attimo fiducia, e l'altro gli ricorda un buon motivo per incazzarsi, e aggiunge: "L'hai dimenticato?" - e l'Eroe torna in sè, e trionfa.

Ed è così: c'è un elemento di sfida, di "preparati!" nella ricerca della Gloria, e nel carattere Yang in generale. Come le donne si preparano al Matrimonio, o all'Amore, un uomo si prepara al momento in cui dovrà dimostrare di entrare nella Storia.

Che sia una partita di calcio o una conquista, che sia salvare la famiglia da un incendio o difendere i propri cari, l'imperativo è: "Quando la Gloria busserà, non farti trovare impreparato".

Ed è un bel modo di vivere.

Ogni occasione, ogni bella donna ce lo ricorda: siamo all'altezza del sogno di noi stessi? E allora avanti!

Come dice Brancaleone:

"Una sola cosa avemo a facere: PUGNARE!"

Prepariamoci alla Gloria, amici! 0:-)

martedì 3 maggio 2011

Duelli fra Re

Obama ha annunciato la Morte di Bin Laden, e ha detto: "Giustizia è fatta". Non conosco Bin Laden, non ci ho mai parlato, non so che tipo d'uomo fosse, so quello che sanno tutti su di lui - pertanto, non mi interessa disquisire sulla figura sua, o di Obama. Le considerazioni geopolitiche, storiche, complottistiche, sono materia d'altre occasioni, ne sa di più Michael Moore o gente tipo lui. A me interessa, in questo caso, porre l'accento sul fatto crudo: un Presidente, un Re diciamo, ha annunciato gaudium magnum che l'America ha ucciso il Re rivale. Qualche pacifista ha subito storto il naso: "non si dovrebbe gioire della morte di nessuno.". Vero, nell'ottica pacifista. Senz'altro sarebbe coerente dirlo se si insiste sulla Democrazia, ma io ho trovato spontaneo e naturale il giubilo americano per la fine del loro nemico. E' infatti uno schema che l'Anima afferra, gradisce, sente: al termine di una battaglia sanguinosa, il Nemico viene ucciso. E tanto basta.
I bambini, nei loro giochi, fanno crepare regolarmente i cattivi. Oggi il telespettatore ingenuo viene accusato dai complottisti, dagli alternativi, di bersi le storielle così come "il Sistema" le dà. In realtà, il politicante che fa guerra per interessi loschi, e il pacifista che odia sia le guerre che gli eroismi, sono due aridi: uno è arido e delinquente, l'altro butta via il bambino con l'acqua sporca. Il politicante corrotto dice "devo fare la guerra per vendere armi e droga", il pacifista dice "sogno un mondo senza eroi". Il vero Guerriero dice "vado in guerra per la Gloria e per Amore". L'Uomo Selvatico può pure, a volte,diffidare delle notizie date, può essere critico, ma non è contro la retorica eroica, anzi: che una notizia sia scremata o no, guarda il succo. Un conto è essere svegli e critici, un conto è rifiutare la potenza epica di una cosa. Si gode il Mondo così com'è: un Mondo in cui, alla fine, giri di parole democratici o no, un Re combatte contro un altro Re, e il vincitore celebra la vittoria. Magari può non essere del tutto così ingenua la vera vicenda, ma ok, fosse pure retorica, dobbiamo quantomeno prenderla a modello di come è naturale che vadano le cose: si ama, si combatte, si fa fuori il nemico, si celebra. Ricordate: la fine della II Guerra Mondiale non furono i patti politici, le carte burocratiche, la geopolitica o la geoeconomia: la fine della II Guerra Mondiale è quella foto in cui il marinaio bacia la signorina. Punto. Il resto sono postille in calce, note a piè di pagina. Anche nella Guerra di Troia c'erano motivazioni geopolitiche, ma.... francamente, rispetto alla potenza letteraria, poetica, dell'Iliade.... sticazzi della geopolitica!!!! La Poesia, signori e signore. La Poesia. La Passione, il Simbolo.