Un re cattivo o un parlamento cattivo sono deleteri ambedue, ma il re cattivo puoi sempre farlo fuori, e sai esattamente chi far fuori.
A parità di bontà: vince la Monarchia.
Un re buono agisce più rapidamente di un parlamento buono, perché ha una sola testa parlante.
A parità di imperfezione: vince la Monarchia.
Nella Storia si contano più grandi imperi e grandi regni, che grandi parlamenti. E' evidente che nessuno è perfetto, ma a quanto pare, se l'albero si giudica dai frutti....
A parità di tirannide: vince la Monarchia.
I partiti hanno sempre un leader, e ogni struttura è un piccolo regno. Democrazia alla fine è solo un feudalesimo malposto, subdolo e senza responsabili.
A parità di popolarità: vince la Monarchia.
Se devi immaginare una forma di potere, immagini il re e la regina, i bambini mica giocano al presidente e alla camera.
Se devi immaginare una forma di potere, immagini il re e la regina, i bambini mica giocano al presidente e alla camera.
A parità di violenza: vince la Monarchia.
Uno solo che dà ordini è tirannico, ma perché, far comandare la maggiornaza non è forse una violenza sulle minoranze? Anzi, se vogliamo un uomo che dà ordini a molti si espone più lealmente, mentre una maggioranza che impone a una minoranza è anche, tecnicamente, legge del più forte. In senso vile.
A parità di ereditarietà: vince la Monarchia.
Un re può essere o scelto dal popolo, o ereditario. Ma anche la poltrona parlamentare spesso è ereditaria.
A parità di rappresentanza: vince la Monarchia.
Non solo spesso i parlamentari non godono dell'adorazione del popolo e i re spesso sì, ma oltretutto non è detto che un capo debba essere scelto dal popolo. Il popolo non nomina nemmeno la nazionale di Calcio, eppure segue il Calcio tutto l'anno: chiamano un tecnico a comporre la Nazionale. Perché dovrebbe comporre il Parlamento? Ricordiamo inoltre che la maggior parte dei dittatori furono eletti a furoro di popolo.
E così via.