lunedì 29 marzo 2010

Amare e Lottare




Narra la leggenda che un cavaliere chiamato Don Quinones, volendo emergere agli occhi di una donna di cui era follemente innamorato, inventò l'usanza del Passo d'Onore sul Cammino di Santiago: Quinones affrontava in singolar tenzone chi accettava la sua sfida, e imponeva un pegno di beneficienza e un giuramento di fedeltà al Cammino a chi non riusciva a batterlo. Un uomo alle prese con la Passione, con l'Amore, per prima cosa pensa ad inventarsi un'impresa. Ed ha ragione!
Non è mai salubre, per il Guerriero, disgiungere il Combattere dall'Amare. Innanzi tutto perché l'una cosa senza l'altra diventa immediatamente sterile e chiusa su se stessa, e demotivata: un ipotetico uomo che ami soltanto, sarebbe un tedioso lattante; un uomo che lotti solamente, sarebbe una macchina distruttiva senza ragion d'essere. Ma non si tratta solo di un imperativo, "non separarli", è anche e soprattutto un fatto, cioè non sono separate queste due funzioni: anche fisiologicamente, l'ormone che media l'Aggressività, il Testosterone, media anche l'impulso sessuale maschile e la sensibilità della donna al contatto con un uomo attraente. Non è soltanto 'selezione naturale', termine genericamente usato per bollare la Natura come un mondo crudele e incivile: no no, è la Poesia della Natura, tutto qui. Ossia, in Natura Amare e Lottare sono effettivamente collegati, specialmente nel maschio se intendiamo queste due funzioni all'attivo. In generale per entrambi i sessi, comunque l'esperienza dell'Amore si correla con l'azione di sostanze capaci di rendere non solo euforici, ma anche resistenti al freddo e alle ferite, e di percepire la Realtà in un modo nettamente migliore. L'ancestrale immagine del Cavaliere che combatte per la sua Dama, è un archetipo intrinseco ai nostri più profondi istinti, bisogni e sentimenti: non ci sono discussioni, l'Uomo è nella sua essenza colui che protegge la sua Donna, colui che ispirato da lei inventa imprese, muove conquiste, cerca di dimostrare all'Universo quello che cerca di dimostrare a lei, in fondo: che lui ha valore, che è un intrepido, che combatte per lei. Questo è essere Uomo. Naturalmente anche una donna può essere guerriera, ovvio: la madre che combatte per i figli, ad esempio: parlo di "Dama" anche per intendere ciò che in noi è Anima e parlo di "Guerriero" per tutto ciò che in noi è Spada. Magari accade che un padre lotti per il figlio, o che una donna lotti per la sorellina minore: anche lì c'è una parte tenera che viene protetta da una parte forte. Ma in ogni caso, Amare e Lottare sono tutt'uno nella Via del Cavaliere. Il Guerriero, a parte quando lotta per una necessità occasionale, in generale combatte per dimostrare, in buona parte: dimostrare alla propria amata di essere un uomo di valore; dimostrare a se stesso di saper combattere per un sogno; dimostrare al nemico che a prescindere dall'esito dello scontro, sul campo di battaglia camminerà un Uomo, non un essere meschino (l'abbiamo visto anche nel post precedente, quello sul codice fra guerrieri e il Valore). La dama deve sapere che il cavaliere mette in gioco le sue doti (forza, inventiva, coraggio, tenacia, intelligenza, passione, abilità e qualsiasi dono l'eroe abbia: ognuno ha i suoi talenti e il suo stile) per lei, per difenderla, per conquistarla o liberarla. E non è un capriccioso pretendere di lei, ne' una servitù di lui: è quando anzi, si incontrano due vocazioni naturali: quella della dama di amare un valoroso, e quella del guerriero di battersi per lei. Davanti all'amata, il Guerriero sente una voce dirgli: "Allora, stai pensando a stupidaggini, o ricordi che c'è un Mondo da conquistare per essere l'eroe di lei? Lei potrebbe guardarti domani, e desiderare un Sogno. Quale spettacolo inventerai allora? Non senti l'urgenza di essere un uomo migliore per lei? Avanti, che aspetti?". E' la voce di Eros, è la voce della Vocazione di ogni Guerriero ispirato.

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