martedì 19 novembre 2013

Lettera al Dipartimento delle Pari Opportunità

Oggi ho scritto questa lettera al Dip. delle Pari Opportunità, in risposta all'ennesima campagna misandrica pervenuta alla mia attenzione.

E' bella lunga, e dice cose che i miei lettori abbondantemente già sanno e... risanno!
Ma giustamente, dovevo scrivere tutto in un colpo!

Forza e Onore!

"Salve,

mi chiamo Daniele Solazzi, sono uno psicologo, un marzialista e un Uomo profondamente impegnato nella questione dei rapporti Uomo-Donna.
Scrivo perché penso che gli uomini non siano quelli che le campagne demagogiche femministe descrivono.
Non siamo quelli da cui continuamente molte pubblicità mettono in guardia.
E non perché siamo "diversi dai soliti maschi", bensì proprio perché siamo maschi.
Più maschi, anzi.
Un uomo per essere grande deve distinguersi FRA i maschi, non DAi maschi.
La società cosiddetta civile e moderna, da qualche tempo ha la perniciosa abitudine di dipingere una società composta di:

- superdonne eroine dolcemente complicate, che sbagliano solo per troppo amore;
- mariti insulsi, retrogradi, maneschi o difettosi, perfino segnati da complessi di latenza gay;
- una casta di uomini 'evoluti', decisamente effeminati, indicati come direzione dell'uomo nuovo.

Contemporaneamente, una scienza darwinista fa di tutto per dare spiegazioni riduzioniste ai comportamenti umani.
Che bel quadretto.

Inutile dire che in questo modo, la demagogia femminista gioca un tantino troppo facile.
Non tiene conto di un po' troppe cose.
Vorrebbero livellare l'intera gamma degli istinti umani, ed eliminare il Maschile, solo per distruggere qualche mela marcia (una sorta di chemioterapia di genere), e non tengono conto del fatto che quelle mele marce non sono rappresentative dell'Uomo.

Ad esempio io (ci metto la faccia, io personalmente), fautore del Maschio Selvatico, del Guerriero, del Padre, dei valori della Cavalleria, uomo tradizionalista e che non esita a definirsi maschilista (nel senso positivo che intendo io), sono profondamente protettivo e amante verso la Donna.
Mentre mi sembra palese che sono proprio le leggi soft, empatiche, pacifiste e garantiste a scarcerare maniaci, assassini, stupratori e quant'altro le larghe maglie di leggi "yin" lascino passare.

Non si è mai sentito un cavaliere, un re, un samurai, un vero maschio d'onore, stuprare o picchiare una donna indifesa.
Non abbiamo bisogno di coltivare un fantomatico lato femminile in noi, per essere migliori: ci basta essere uomini veri, che certe cose le fanno ed altre no.
Sapete cosa disse Rob Roy, eroe scozzese vero padre e vero guerriero?

"L'onore è qualcosa che nessuno può darvi e nessuno può togliervi.
Le donne sono il cuore dell'onore: rispettandole, noi lo teniamo in vita."
- e non era un femminista.

Non abbiamo bisogno di fare mea culpa in quanto uomini, dato che a picchiare e stuprare in gruppo le donne sono proprio uomini insulsi, vigliacchi, antivirili e senza onore, lasciati agire proprio dagli stessi valori malsani di chi con una mano scrive elogi alle qualità femminili, e con l'altra apre la serratura delle carceri.
Che dire dei 'progressisti' Radicali, che sono andati a trovare gli stupratori in galera perché picchiati dai carabinieri "fascisti"?
Chi è dalla parte delle vittime secondo voi? Il "fascista" che umanamente ha un moto di indignazione verso certe cose, o i Radicali che vanno a trovare lo stupratore in carcere?
Si facessero loro, i modernisti, i retorici delle canne e della fuffa ginoide un esame di coscienza.

Per quale motivo non impongono un mea culpa a tutte le madri, quando una madre massacra il figlio?
Perché invece dovrei sentirmi io in colpa, portatore del "germe maschile della violenza", quando un pazzo o un infame con seri problemi sul piano maschile massacra la fidanzata?
Criticano l'uomo italiano come se l'Italia fosse lo Yemen, e intanto non fanno che rammollire l'uomo europeo a vantaggio proprio di altre culture!
Perseguitano i padri separati, ladri di polli, mentre lasciaro uscire di questura assassini veri.
Esortano alla dignità della donna mentre in realtà lasciano le ragazze a drogarsi in discoteca, in compagnia di uomini d'infima lega.
Si sono viste nella Storia e nella Letteratura molte donne prendersi gioco di uomini ingenuamente tronfii (vedi Giuditta ed Oloferne); ma quando il geloso è patologico e le forze dell'ordine non lo arrestano, di chi è la colpa?
Si sono viste ragazzine bugerare un padre bonariamente patriarcale, ma ne ho viste molte perdersi e sprecarsi perché prive del Padre.
Non ho visto nessun femminista o maschiopentito difendere donne vittima di uomini crudeli; in compenso ho visto molti miei amici marzialisti difendere donne insieme a me.
Le ragazze di oggi secondo voi soffrono perché c'è troppo maschile in giro, o proprio perché ce ne è troppo poco?
A giudicare da come sia ai minimi storici la figura paterna, direi la seconda ipotesi!

Io ho sempre protetto le mie donne.
Io, il "maschilista".
Non ho mai mancato di rispetto alla mia fidanzata, alle mie cugine, a mia madre, alle mie amiche e parenti:
io tradizionalista, di Notte aspetto sempre che chiudano la porta dell'ascensore, prima di ripartire con la macchina davanti al portone;
io tradizionalista vado a prenderle ovunque mi chiamino;
io tradizionalista riempio di attenzioni la donna che amo.

So cosa stanno per dirmi: che sono piccole azioni operative, e non grandi operazioni culturali.
Non è vero.
Sono IMMENSE operazioni anche culturali.
Io rifiuto categoricamente la visione basso-politica, sociale, piccolo-sociologica del rapporto fra i sessi.
Io credo al Tao, alla Poesia, alla Spada e al Calice, al Tango, alla Natura, ad Animus ed Anima, e a Shiva che fa l'amore con Shakti,ad Ares ed Afrodite.
Non siamo simili a formiche numerate, impegnate solo ad essere diligenti cittadini asessuati.
Siamo individui, e chi vuole essere, o sente di essere, un individuo di potente e nobile Energia, fa bene a seguire la tradizione.
Chi non vuole esserlo, e chi sente di avere un'energia "mediana", liberissimo: la libertà è sacra.
Ma le cose vanno chiamate col loro nome, e non sbiadite.
Le leggi cosmiche non sono affatto impositive: sono associative: Yin è Yin, Yang è Yang. Puoi averli combinati diversamente dentro di te, ma è una combinazione di cose precise.

Dove le cose non vengono chiamate col loro nome, dove si obietta che il Cielo sia blu e che l'erba sia verde, accade come in quegli aberranti esperimenti sociali in atto nel Nordeuropa, dove ai bambini viene insegnato ad essere asessuati.
Da noi MAI.
Da noi, non avrete mai valori deboli, parole vili, una parità fatta di grigiore e di livellamento ormonale:
da noi avrete sempre cose come:

"Onora gli Dei
Ama tua moglie
Difendi la tua Terra"

E io vedo Bellezza in questo.
Queste, ve lo garantisco, sono cose che fanno sorridere le donne.

Saluti

Dott. Daniele Solazzi"

3 commenti:

  1. Buongiorno,
    vi scrivo in merito alla vostra campagna “riconosci la violenza”, da cui sono stato letteralmente bombardato con una media di otto cartelloni su dieci, durante l’utilizzo della metropolitana negli ultimi due giorni.
    Normalmente non uso i mezzi di protesta offerti dalla società democratica, perché non credo possano funzionare, ma questa volta la mia indignazione è talmente elevata da spingermi a “protestare, bofonchiare” e così allontanarmi, seppur non in modo grave, dalla coerenza con me stesso e con la totalità di ciò che penso.

    Negli ultimi mesi il livello di meraviglia, diciamo così, che provavo nei confronti della sempre crescente campagna mediatica anti maschile stava raggiungendo già di per sé gradi altissimi, vedendo come i media nazionali falsificavano costantemente le notizie sulle statistiche di “femminicidio” e, di conseguenza, sulla violenza che a quanto pare un uomo su due compirebbe contro le donne.
    Non mi invento nulla, ecco una immagine esplicativa: http://i42.tinypic.com/oifvx5.jpg

    Ebbene, se uno davvero volesse informarsi e fosse onesto intellettualmente potrebbe facilmente rendersi conto del fatto che i dati e le statistiche dicono cose molto diverse. Negli ultimi tempi, contrariamente a quanto i fautori della sovra citata “emergenza femminicido” vogliono farci credere, gli omicidi delle donne sono sensibilmente diminuiti e non di poco. Fa sorridere quindi come i media cavalchino l’onda in televisione proponendo titoli sensazionalistici come “Uomini: se li lasci li uccidono.” Di per sé, la cosa potrebbe solo divertire chi manifesta, come me, una maggiore lungimiranza rispetto all’utente medio delle informazioni, in realtà - sempre grazie a questo occhio lungo di cui fortunatamente sono munito - mi rendo conto che la questione è molto più grave di quanto sembri e che può minare maggiormente, in futuro, il rapporto tra uomo e donna.

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  2. e proseguo:

    Lasciando quindi da parte statistiche, numeri e marketing mediatico mi sposto maggiormente sul personale affermando che come uomo, come cittadino che paga le tasse e come utente in generale mi sento assolutamente offeso da questa campagna denigratoria nei confronti del maschio, arrivata ormai ad un livello di malsana misandria che sconfina nel terrorismo psicologico.
    L’uomo violento, l’uomo che soggioga la propria donna e che su di lei sfoga istinti con cui non è bene in contatto, non è un uomo, non è un maschio compiuto nella realizzazione della propria identità di genere, è un debole.
    Il debole non ha genere, non ha razza né religione, il debole è sempre e comunque un pericolo per sé e per gli altri. Ma come mai non si parla degli effetti nocivi dell’educazione matrizzante nell’occidente odierno? Come mai non si parla di padri divorziati che finiscono a chiedere un piatto di pasta alla Caritas? Come mai non si parla mai di donne che, in tribunale, ottengono di non lasciar quasi più vedere i figli al proprio padre?
    Si demonizza l’uomo, si esaltano tutti i suoi lati negativi, bestiali e non gestiti, ma non si denuncia mai la donna e il suo approfittarsi di determinate leggi. Perché? Dov’è il Dipartimento delle pari opportunità quando un padre finisce a dormire per strada o, se gli va bene, in macchina?

    Sono cresciuto sentendomi dire che l'uomo è inferiore, che la donna ha una marcia in più, è più intelligente, è multitasking, è migliore. Professoroni e sedicenti femministe stanno cercando in tutti modi di far passare l'uomo come un animale retrogrado, appartenente al passato, da rieducare, da "civilizzare" (o se vogliamo, femminilizzare) togliendogli quelle che erano le sue peculiarità di genere e instillandogli un latente senso di colpa per il fatto di essere nato uomo: violento, insensibile, peloso, puzzolente, arretrato.
    In merito alla vostra campagna, vorrei sottolineare gli slogan generalisti e tendenziosi presentati, come “ “Non sposare un uomo violento, i bambini imparano in fretta." "gli schiaffi non sono amore." Solo l’uomo può educare male un figlio? Solo l’uomo dispensa violenza, psicologica e non, alla donna? Non anche il contrario?
    Ma la cosa che più mi ha dato la nausea è stata, nella foto, la faccia dell'uomo CENSURATA da un avvertimento.
    A differenza di molti, forse anche degli stessi autori, io mi rendo perfettamente conto di cosa rappresenti a livello psicologico il volto dell’uomo censurato. Il messaggio è: Il violento NON è un'eccezione, il violento può essere chiunque. Il violento non ha volto e, di conseguenza, tutti gli uomini sono dei violenti.
    Questa pubblicità ha come risultante magari anche quella di far liberare alcune donne dall'effettivo giogo di un "marito padrone", ma quella ulteriore di far passare un messaggio di sfiducia nei confronti del maschile, che invece come caratteristiche naturali dovrebbe avere quelle di essere protettore della propria compagna, non carnefice.

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  3. concludo:

    . E’ questo che va evidenziato nell’uomo, è a questo che vanno rieducati gli infanti, non all’essere femminili, sensibili, colti, dotti, e poi vuoti dentro, maschere di se stessi! Incapaci di capire la storia e l’identità del proprio genere sessuale.
    Questa non è prevenzione, è terrorismo, è nutrire il nichilismo e la sfiducia verso la propensione all'amore, al donarsi, al cercare una vita relazionale piena e soddisfacente con un uomo.
    Della serie: viene tolta la fiducia nel lavoro, nell’amore, nella vita!
    IO non ho mai alzato le mani su una donna (anzi direi il contrario), non ho mai perseguitato o malmenato le donne che mi hanno lasciato, anche se da loro avevo ricevuto trattamenti meschini. E la maggior parte degli uomini sono come me. I violenti sono una minoranza. Io (noi) amo la mia donna, è per me una compagna, una luce nelle giornate tristi e monotone, un ausilio, un complemento. Quando si potrà procedere verso una integrazione intelligente dei due sessi, invece di continuare a perpetrare odio e rivalità tra uomo e donna?
    Dovrebbero essere alleati nelle difficoltà della vita, non mostri isolati da se stessi.
    Saluti
    Riccardo Poleggi
    Studente


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