mercoledì 2 febbraio 2011

Insieme e Diversi: far lavorare insieme le facoltà nelle Arti Tradizionali

Nelle Arti Tradizionali, come le danze antiche, o appunto l'Arte della Spada e le Arti Marziali in generale, notiamo una raffinata conoscenza del Corpo che solo recentemente la Medicina, e in particolare la Neurologia e l'Endocrinologia, confermano. Ad esempio, sappiamo che i 7 Chakra sono palesemente collegati ai grandi plessi ghiandolari del Corpo, e la finezza delle intuizioni degli Antichi viene sempre più confermata dalla Scienza moderna. Per dirne una, migliaia di anni fa in India il Chakra della Fronte fu chiamato Ajna, che significa "Percezione e Comando"; e si diceva anche che la parte anteriore fosse attiva, solare e maschile, e la parte posteriore lunare e femminile. Beh, l'Ipofisi, dice la Neurologia moderna, non solo è parte del Cervello che in effetti percepisce sensazioni e impartisce comandi al resto del Corpo.... ma:
- ha una parte anteriore che regola il calore corporeo, e una parte posteriore che controlla il raffreddamento corporeo (!),
- e la parte posteriore regola anche la produzione di Latte nelle mammelle, la muscolatura dell'Utero e la percezione dei liquidi (l'Elemento Acqua), mentre la parte anteriore regola la crescita dei testicoli.
- Inoltre, è noto che l'Ipofisi regola la crescita fisica dello sviluppo, e infatti è sempre stata sottolineata l'importanza di questa ghiandola nella Crescita sia in senso metaforico che, a quanto pare, letterale!
Idem dicasi per i Reni, associati dagli Antichi alla difesa di ciò che è nostro, alla Forza fisica e sessuale, e alle reazioni emotive di difesa del Territorio: vediamo bene che è vero, dato che gli Animali segnano ciò che è loro con l'urina, e le ghiandole surrenali scatenano (tramite l'Adrenalina) la configurazione di attacco/difesa/fuga, nonché il riflesso dell'eiaculazione maschile. E così via. Quindi, tutto questo per premettere: INFINITO RISPETTO E FIDUCIA, PER LA SAPIENZA DEGLI ANTICHI. Detto questo, voglio parlarvi di come le conoscenze degli Antichi concepiscono l'allenamento con la Spada ed il suo controllo:
Quando si usa la Spada con entrambe le mani, bisogna allenare in modo differente le due braccia: non a livello di forza o elasticità (per carità, i muscoli sono da allenare simmetricamente!), ma a livello di concetto: una mano 'porta' fluidamente la Spada, tipo un timone, l'altra entra in gioco sferrando con forza il colpo. Nel fendente dall'alto in basso che nel Kendo (o nello Iaido) si chiama Men (alla testa) o Kote (al polso), la sinistra si occupa di condurre la spada fino a quando la destra, un istante prima del colpo, sferra con decisione il colpo: solo provandolo si può capire quanta potenza e controllo, insieme, si manifestano in questo modo. E così è possibile non solo infliggere un colpo spaventoso al bersaglio, ma si ha anche un tale controllo della spada, che le due mani e tutto il corpo, lavorando sinergicamente, possono fermare nettamente la lama a uno o due centimetri dal bersaglio, senza grandi oscillazioni. E' così che i Maestri riescono, ad esempio, a spaccare in due una mela sulla pancia di una ragazza, senza ferire la sua pelle.
Le parti del nostro corpo, nel Gesto Tradizionale, lavorano insieme ma con funzioni distinte: anche la parte superiore del corpo, nel Karate ad esempio, lavora in modo relativamente "autonomo" facendo perno sulla cintola e sul bacino, mentre le gambe si muovono in modo da non lasciare mai l'equilibrio della base. E' una cosa che sanno anche le danzatrici del ventre, che allenano le parti del corpo al tempo stesso distintamente, e insieme, per farle collaborare ognuna con un contributo preciso.
Da un punto di vista filosofico e psicologico, tutto ciò rappresenta una notevole verità: che le facoltà della nostra personalità vanno sviluppate ed esercitate sapientemente, in modo che lavorino insieme ma distintamente, per collaborare senza intralciarsi a vicenda. Così come le persone stesse, in una comunità, devono essere distinte e individuali, collaborando solo così in maniera autentica: come le dita di una mano, distinte ma capaci di unirsi in un gesto. Nel Vangelo, Gesù dice forse a riguardo: "Non sappia la mano destra cosa fa la sinistra" - non è che non deve saperlo, semplicemente le facoltà devono coordinarsi in maniera ottimale. Non mettere la parola a fare il lavoro delle emozioni, non mettere l'emozione a fare il lavoro delle parole: che siano una cosa il veicolo dell'altra, a ottimizzarsi. Il tecnico progetterà una penna comodissima da usare e che scrive benissimo, con una lucetta per scrivere al buio, il poeta la userà per scrivere le poesie svegliandosi nel cuore della Notte! Non mettere il tecnico a ideare la poesia, e non mettere il poeta a progettare penne a sfera. Mano destra e mano sinistra sono anche gli emisferi del nostro cervello, uno intuitivo e globale (il destro) e uno logico e linguistico (il sinistro): la mano sinistra, che ha una predominanza dell'emisfero destro, guida la spada mantenendo il movimento elastico per ogni possibile variazione, e la destra sferra il colpo laddove esso deve attestarsi duramente. Solo dalla collaborazione delle due cose, nasce un ottimo controllo dell'arma, e si libera una potenza pulita, netta, che taglia in due il bersaglio.

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