venerdì 2 luglio 2010

La parola "Libertà"

Oggi è il 4 Luglio, "Independence Day", giorno di nascita di Garibaldi
e ovviamente Angelo della Ribellione contro i tiranni. Ideale per parlare di Libertà.
Paulo Coelho dice: "il Guerriero della Luce non cade nella trappola della parola 'libertà'.", e coglie un punto essenziale. La libertà che viene sciorinata oggi è una serie di cose che con la Libertà maiuscola hanno ben poco a che vedere: innanzi tutto, l'Indifferenza. Quando la società moderna ti dice che hai diritto alla tua privacy, sta dicendo "Fatti gli affari tuoi, basta che non disturbi". Non è niente di che, in fondo: te lo spacciano come un diritto, ma è il tuo diritto all'indifferenza.
Secondo Luciano De Crescenzo, esistono culture dell'Amore e culture della Libertà, prendendo le mosse da un'idea di un filosofo tedesco ma precisando che "libertà" in questa concezione sta per privacy, un termine asettico che in Italiano nemmeno esiste, tanto dev'essere alieno alla cultura mediterranea. Nelle culture d'amore, gioie e problemi vengono dall'eccesso di vincoli affettivi, familiari, dalle ingerenze affettive nella vita di tutti (dalla solidarietà familiare alla Mafia, allo spirito viscerale della simpatia italica); nelle culture di libertà, gioie e problemi derivano dall'eccesso di diritti individuali, arbitrio senza ingerenze, e democratizzazione delle cose, dal sesso nei parchi alle droghe leggere alla rotazione dei ministri che mantiene impersonale la poltrona politica. Sebbene in entrambe le società ci siano problemi, è pur vero che OGGI, la maggior parte dei problemi non deriva più da tirannie affettive ma da disorientamento dovuto a libertà-indifferenza. E' la retorica de "i miei spazi", una retorica ideata da soggetti poco generosi e con la coscienza sporca, che più nascondono meglio si sentono. La libertà intesa come privacy è sempre in qualche modo nemica dell'Amore: nel momento in cui hai un figlio, un'amante, una moglie, un marito, un parente amato, non sei del tutto libero di fare come ti pare (ad esempio nel caso del figlio) e non lo lasci libero su tutto perché non sopporti di perderlo (ancora il figlio, ma pure la moglie, l'amico che vuoi salvare dalla droga, la fidanzata o il fidanzato, ecc.). Come dice Gibran, "sei libero davanti al Sole, alla Luna e alle Stelle, ma mei servo di chi ami, perché lo ami.". Inutile discutere sui cavilli della libertà, amici: il Selvatico sa che, per quanto concerne il suo Vocabolario, Libertà è il suo Errare impetuoso e appassionato, e Amore è la Legge e l'Anima del Cuore, è la Passione che muove tutto. Niente questioni verbose, per l'Uomo dell'Antico Codice: la Vita è così e non c'è da lagnarsi, esistono libertà ed esistono vincoli, così come esistono le forme delle cose: un cerchio è un cerchio perché non è un quadrato, essere qualcosa o fare qualcosa implica spesso non essere e non fare qualcos'altro. Si chiama Responsabilità. "un forno aperto non cuoce il pane", dice sempre Coelho citando un proverbio. E "il Guerriero della Luce è libero nei passi e schiavo del proprio Sogno". Il Guerriero, finché ha sulle cose l'opinione del suo Cuore, è sempre un uomo libero e un uomo vivo. Se sulla sua strada incontra un re, si pone da uomo a uomo nei suoi confronti: non ha pregiudizi sul Potere, ma giudica in base al proprio senso intuitivo dell'Onore. Il Selvatico non si cura di astrazioni inutili, di sterili dibattiti, di burocrazia dei rapporti! E laddove la parola Libertà ha un senso che parli alla sua Anima, eccome se la difende: a suon di ferro, puoi giurarci.

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